Il lucherino di magellano manda sul podio Pozzoli

GORIZIA. Non è un maratoneta né gareggia nel lancio del giavellotto o nel salto con l’asta. Pratica il ciclismo, ma solo a livelli amatoriali. In fin dei conti, a 59 anni difficilmente potrebbe...
Bumbaca Gorizia 16.02.2018 Paolo Pozzoli, campione mondiale ornitologo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 16.02.2018 Paolo Pozzoli, campione mondiale ornitologo © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. Non è un maratoneta né gareggia nel lancio del giavellotto o nel salto con l’asta. Pratica il ciclismo, ma solo a livelli amatoriali. In fin dei conti, a 59 anni difficilmente potrebbe vincere le Olimpiadi. Eppure, Paolo Pozzoli, goriziano, vigile del fuoco di professione, si è confermato campione del mondo.

La sua, tuttavia, è una specialità non certo tra le più note: l’ornitologia. Pozzoli si occupa infatti di uccelli. In altre parole, fa l’allevatore. Con un lucherino di magellano ha vinto nel 2014 il campionato del mondo a Bari. Quest’anno, sempre gareggiando con i suoi lucherini di magellano (anche detti lucherini testanera) ha trionfato nuovamente, a Cesena, con un cosiddetto “stamm”, ossia con quattro soggetti della stessa specie di uccelli. Inoltre, Pozzoli ha ottenuto pure un secondo posto nei singoli con un lucherino nella mutazione topazio. All’allevatore goriziano non sono andati premi milionari, ma, molto più semplicemente, una medaglia e un diploma di partecipazione. Non per questo non ha provato una gioia indescrivibile. «Per la felicità, sono per qualche giorno tornato un bambino - racconta Paolo - A Cesena c’erano più di 32 mila soggetti ingabbiati. E c’erano 160 giudici per gara. C’era, quindi, una concorrenza maggiore rispetto a Bari. Penso che non ci siano stati altri campionati mondiali con questo riscontro di partecipanti. A detta di tutti, per trionfare nell’individuale ci vuole un colpo di fortuna: su quaranta singoli ne deve vincere solo uno; invece, per vincere nello stamm ci vuole un’intera squadra di alto livello, vale a dire che la vittoria è conseguentemente più complicata».

Gli uccelli vengono premiati unicamente in base a criteri di ordine estetico: struttura, forma, portamento, adattamento alla gabbia, colore, disegno e tante altre voci. «Ho cominciato ad allevare i lucherini nel 2008 – racconta ancora Paolo –. Un caro amico mi ha regalato una coppia che aveva acquistato e non riusciva ad allevare. Se il mondiale non andava bene mi ero proposto di continuare ad allevare i cardellini e di abbandonare i testanera con i quali ho vinto tre volte il campionato italiano, oltre ai mondiali. Vuol dire che il ceppo è buono. Sì, è una passione a cui non vorrei rinunciare anche se, certo, occupa molto tempo: ad esempio, vado due-tre volte per settimana a Loqua a prendere certe erbe come il tarassaco (dente di leone). Inoltre, avrei bisogno di spazi maggiori di quelli del mio appartamento. Per fortuna, i vicini di casa non si lamentano; comunque, lucherini e cardellini non hanno certo un canto assordante come quello del merlo o del tordo».

A questo punto, non resta che continuare: «Questa vittoria mi dà energia di andare avanti - conferma - In dicembre, ad esempio, c’è il campionato italiano a Parma. Parteciperò, certamente». Tra l’altro, a Savogna c’è un altro allevatore, Sergio Zanfagnin, che a Cesena ha vinto nelle categorie “canarini arricciati del Nord e parigini”. Insomma, a Gorizia e dintorni ci sono alcuni uccelli migliori del mondo.

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