«Il luogo simbolo dell’atrocità del conflitto»

È il luogo simbolo dell’atrocità della Prima guerra mondiale. Ecco perché, forse, il presidente Mattarella ha scelto questo sito e non altri per la sua visita di domenica 24 maggio.
«Ma noi l’aspettiamo a Gorizia come ospite d’eccezione del festival èStoria», aggiunge e auspica Adriano Ossola, curatore del festival della storia quest’anno dedicato al tema “I giovani”.
Giovani come quei ragazzi “regnicoli”, catapultati sull’ignoto Carso, che all’alba del 29 giugno 1916, sulle pendici del San Michele, morirono asfissiati tra mille sofferenze a causa del gas lanciato da reparti scelti della 20.a divisione Honved.
«Non c’è sito più crudelmente adatto a riflettere sul significato più nefasto della guerra», suggerisce Georg Meyr, docente al Sid di storia delle relazioni internazionali. «Il 24 maggio la guerra ha avuto inizio e sul San Michele la guerra ha conosciuto una svolta storica impressionante. Perché non la visita a Redipuglia? Ci sarà tempo, dal 2018 e oltre, per commemorare i caduti di quella sciagura chiamata guerra».
«Il monte San Michele - spiega Ossola - offre anche un’ampia visuale sull’Isonzo e su Gorizia. Un ideale punto di sintesi delle dodici battaglie sull’Isonzo. E un omaggio, se vogliamo, anche a Gorizia per la cui conquista quelle battaglie si scatenarono».
Ossola svela inoltre di aver formalmente invitato il presidente Mattarella al festival èStoria, attraverso una lettera sottoscritta da tutti i senatori del Friuli Venezia Giulia. «Se il presidente ci concedesse il privilegio di passare per Gorizia - parole di Ossola - non sarebbe solo un profondo momento di soddisfazione per noi del festival ma sarebbe soprattutto un riconoscimento per Gorizia e la città ne ha bisogno».
Ora, senza voler essere dissacranti, ma a pensare male si potrebbe ipotizzare che Mattarella verrà fatto stare alla larga da Redipuglia nel timore di trovare chiuso il museo del Sacrario.
Infatti, nonostante un organico di una decina di militari, il sito continua inesorabilmente a essere sbarrato nei festivi e spesso anche in altri orari.
Ne sanno qualcosa le decine di scolaresche che in questi giorni fanno tappa a Redipuglia provenienti da tutta Italia.
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