Il maître scrittore porta il suo libro alla tomba di papà

GRADO. Un pubblico molto numeroso ha partecipato alla presentazione del romanzo di Alessandro Degrassi “Tramonto d’Oriente”, avvenuta al piano bar dell’Astoria, dove l’autore lavora come maître della struttura.
Il libro narra di una sorta di saga familiare. Si sviluppa su 616 pagine che si lasciano leggere con scorrevolezza e spaziano sui più svariati e anche delicati temi (droga, razzismo, omosessualità, anche un omicidio-suicidio), trattati dall’autore sempre con fine precisione e senza mai scendere nel volgare.
È un romanzo solo in parte autobiografico (il resto è pura fantasia dello stesso autore) e che Alessandro Degrassi snoda tra tante città e Paesi, ovviamente comprendendo Grado, seppur sottolineato solo in un breve passaggio ma con indubbia forza e amore per la sua città, e anche con salti fra presente e passato.
Sono due i fili conduttori: l’amore prima di tutto e poi i colori che Alessandro Degrassi individua quasi per ogni situazione, anche se ciò che predilige è l’incredibile variare delle tonalità dei tramonti.
Molto emozionato, sollecitato da Antonio Boemo con il quale ha dialogato (l’incontro ha inoltre previsto alcune letture da parte di Tullio Svettini di Grado Teatro), Alessandro Degrassi ha anche fatto riferimento al papà scomparso al quale è molto legato e che lo ha sempre spronato a scrivere il romanzo. Il papà di Alessandro Degrassi era un provetto cuoco e pescatore e quando l’autore ha avuto in mano la prima copia del libro si è recato in cimitero e sulla tomba ha rivolto un ideale ringraziamento al caro genitore che nella dedica del libro viene definito “Il Re delle orate”. —
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