Il miele del Carso premiato in Slovenia

RONCHI DEI LEGIONARI L’apicoltura isontina, quella di Ronchi dei Legionari in particolare, ancora una volta protagonista assoluta al concorso mieli di Sezana: un percorso tra Carso, Collio e Isonzo...

RONCHI DEI LEGIONARI

L’apicoltura isontina, quella di Ronchi dei Legionari in particolare, ancora una volta protagonista assoluta al concorso mieli di Sezana: un percorso tra Carso, Collio e Isonzo alla scoperta di eccellenti mieli uniflorali. L’artefice di questi riconoscimenti è l’apicoltore ronchese Pietro Lombardo, vicepresidente del Consorzio apicoltori della provincia di Gorizia ed esperto in analisi sensoriale dei mieli. La passione per l’apicoltura nasce una decina di anni fa. Oggi la sua azienda conta quasi un centinaio di alveari ubicati su tutto il territorio provinciale, in modo particolare sul Carso isontino. Il Carso,luogo difficile se si considerano le rese produttive per alveare, ma allo stesso tempo capace di fornire dei mieli, se pensiamo alla marasca e marruca, con un profilo organolettico unico nel suo genere. Pietro Lombardo, dopo numerosi riconoscimenti in altrettante manifestazioni regionali e nazionali, ha ricevuto ben due medaglie d’oro e altrettante d’argento all’ultimo concorso mieli di Sesana che ha visto partecipanti da tutta la Slovenia. Il massimo riconoscimento è andato al miele di marruca e ailanto del Carso mentre la medaglia d’argento è stata assegnata ai mieli di millefiori del Collio e tiglio del Carso. Tutto questo rappresenta il frutto di lavoro altamente professionale nella gestione delle api e nell’individuazione dei migliori pascoli nettariferi. L’azienda di Pietro Lombardo è una piccola realtà artigianale presente sul mercato locale da 10 anni. «Ho iniziato con un solo alveare – racconta – ed oggi ne possiedo quasi 100, dislocati prevalentemente sul Carso, sul Collio e nella pianura isontina». Gli apicultori che operano sul Carso sanno di operare in un territorio privilegiato, perché ricco di habitat naturali nei quali non si pratica un’agricoltura intensiva, né sono presenti complessi industriali. Queste caratteristicheconsentono una produzione limitata, ma con il grande vantaggio dell’alta qualità. Aspetto, questo, da non sottovalutare perché i consumatori sono sempre più attenti nella scelta dei prodotti alimentari da mettere in tavola.(l.p.)

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