Il neo questore Irene Tittoni ricorda i poliziotti uccisi a Trieste: "Perseguiremo la strada della giustizia"

TRIESTE «Sicuramente si continuerà con tutti gli strumenti a perseguire giustizia per un evento davvero efferato, che ha lasciato basiti tutti, non solo in questo contesto territoriale, ma a livello nazionale».
Lo ha detto il neo questore di Trieste, Irene Tittoni, a margine di un incontro con i giornalisti ricordando, oggi, mercoledì 30 dicembre, nel giorno del suo insediamento, i due agenti, Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, uccisi il 4 ottobre 2019 in Questura a Trieste.
«Stamane - ha aggiunto - abbiamo depositato una corona in loro memoria e in memoria di tutti gli altri caduti. È una ferita ancora profonda per tutti, in primis per i colleghi, che qui hanno vissuto questo dramma, ma è una ferita per tutta la cittadinanza».
Irene Tittoni subentra a Giuseppe Petronzi, nominato Questore della provincia di Milano.
Originaria della provincia di Rieti, si è laureata in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma. Entrata in Polizia di Stato nel 1988 assume il suo primo incarico presso la Questura di Roma.
L’esperienza maturata in materia migratoria e di frontiera le ha consentito di rivestire ruoli di rilievo, in ambito nazionale, europeo ed internazionale, presiedendo diversi gruppi di lavoro durante la presidenza italiana dell’unione europea.
Nel lungo percorso professionale, dedicato quasi integralmente alle tematiche migratorie, la dr.ssa Tittoni ha svolto un ruolo di rilievo nell’ambito della cooperazione transfrontaliera.
In tale ambito ha curato la redazione di accordi operativi finalizzati alla gestione del fenomeno migratorio ai confini di stato. In particolare, dal 2015 al 2017, in qualita’ di Direttore della IV Zona di Polizia di Frontiera – Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige - ha intensificato la cooperazione operativa con le autorità austriache che ha portato alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa per la realizzazione di pattugliamenti congiunti sul confine italo-austriaco.
Accordo che ha consentito di frenare, in modo significativo, il flusso dei migranti che, provenienti dalla rotta balcanica, tentavano l’ingresso in Italia attraverso quel confine di stato.

Nel 2016 ha avviato analoghe iniziative con le autorità slovene, finalizzate alla sottoscrizione di un accordo tra la IV Zona Polizia di Frontiera di Udine e la Direzione di Polizia di Koper (Capodistria - Slo) sulla vigilanza coordinata della comune fascia confinaria italo-slovena nelle provincie di Trieste e Capodistria.
Recentemente, in qualità’ di Direttore del Servizio Polizia delle Frontiere e degli Stranieri, ha tra l’altro curato la stesura di un protocollo di attuazione del pattugliamento misto al confine italo-sloveno, attivita’ avviata dal 1° luglio 2019 e attualmente sospesa a causa della pandemia.
Il suo primo gesto a Trieste è stato quello di deporre una corona d’alloro ai Caduti della Polizia di Stato nel famedio della Questura, presenti – nel rispetto della normativa anti-Covid - il vicario del Questore, Aldo Mannella, il Cappellano provinciale della Polizia di Stato Paolo Rakic, due Funzionari della Questura e una delegazione della sezione locale dell’Associazione nazionale Polizia di Stato con il labaro.
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