Il patron Pastrello si ritira: in vendita la Libreria del Centro

La Libreria del Centro di Gorizia in via Codelli 1, aperta nell’estate del 2006,è in vendita da parte del Supermercato del Libro. Come le altre tre Librerie del Centro sparse in Friuli Venezia Giulia, tra cui la Borsatti di Trieste. La catena veneta del Supermercato del Libro srl, sede principale a Treviso, ha deciso di abbandonare il Friuli Venezia Giulia. «Cedesi attività». Un foglio viola con sotto un numero di cellulare (335 678 1985). E quando già si legge sui cartelli attaccati alle vetrine della storica libreria di via Ponchielli a Trieste.
La cessione riguarda solo le filiali del Friuli Venezia Giulia e non quelle in Veneto (Treviso, Padova, Mestre, Venezia, Belluno). In vendita, olre alla Libreria del Centro di Gorizia e alla Borsatti, ci sono le librerie di Udine (via Viola 2) e Pordenone (via Borgo Sant’Antonio 2, l’ultima nata, aperta nel 2011). «Abbiamo scelto di abbandonare il Friuli Venezia Giulia. Io ho 73 anni. Sono 52 anni che faccio questo mestiere. Sono il fondatore. A questo punto ho detto ai miei figli: volete voi continuare. Mi hanno detto di sì, ma solo a Treviso e in Veneto . Non solo Gorizia, ma anche Trieste, Udine e Pordenone. Quattro punti vendita in Friuli sono in vendita. Cediamo le licenze, il ramo di azienda» spiega Igino Pastrello, libraio da oltre 50 anni, che nel 1986 ha fondato il Supermercato del Libro srl specializzato nella vendita dei libri di testo scolastici e con una politica di supersconti.
A Trieste è arrivato nel 2000 acquisendo la Borsatti, una delle librerie più note del capoluogo, reduce dal fallimento, dopo che si era trasferita dalla storica sede all’angolo tra via Genova e via Dante nell’edificio a tre piani di via Ponchielli al fianco della chiesa di Sant’Antonio. di Bruno Redivo. Il ritiro da Trieste del Supermercato del Libro era già iniziato con le chiusure de “La Bancarella” nel rione di San Giacomo (nella primavera del 2013) e della “E po bon” di piazza Goldoni dove si vendeva libri a metà prezzo (a volte persino a uno o 2 euro).
«Abbiamo già alcune trattative in corso. Non posso dire di più per ovvi motivi» aggiunge Pastrello. E sembra che si siano fatti avanti operatori di altri settori merceologici che nulla hanno a che vedere con i libri. La pesante crisi del settore del resto non aiuta. «Solo un pazzo aprirebbe oggi una libreria» ripetono i pochi librai che resistono solitari. La scelta di Pastrello non sembra dettata dalla crisi anche se i dipendenti del Supermercato del Libro sono in cassa integrazione a rotazione da tempo in tutto il gruppo.
«Ci ritiriamo in Veneto. Ho raggiunto una certa età» ripete il patron Pastrello. Una scelta generazionale. Nel 1996 Igino Pastrello ha ceduto le sue quote ai figli Laura e Angelo che però non intendono portare avanti la catena del Supermercato del Libro.
«Angelo fa l’editore e Laura è impegnata con il compagno in un concessionaria d’auto. Sono disponibili a gestiere solo i punti vendita del Veneto» racconta il padre. E così è diventato inevitabile accorciare la catena del Supermercato del Libro. La cessione è stata offerta anche ai dipendenti. «Per questione di affetto posso dire che preferirei di gran lunga, magari a un euro in meno, cedere a chi vuole continuare con la libreria. A partire dai dipendenti. C’è ancora qualche possibilità. Stiamo studiando tutte le opzioni» aggiunge Pastrello.
E i tempi della cessione? «Può darsi che sia domani mattina o fra tre mesi. Non siamo in grado. Per la Borsatti mi piacerebbe che fosse un altro collega libraio, magari di Trieste. Certo se poi mi arriva Benetton, che è mio caro amico...», butta lì Pastrello, Ma non è il caso di Trieste, visto che Benetton ha già un negozio dall’altra parte della strada. Non c’entra la crisi? «la crisi cè. Non si può negarlo. Ma la mia scelta è personale. Io vorrei godermi la mia vecchiaia. Voglio girare con mia moglie e fare il nonno. Dopo 52 anni di lavoro mi sembra giusto che sia così. Largo ai giovani. Mi auguro sia un giovane. Per il gruppo si tratta di una ristrutturazione. Seguivo io personalmente tutte le librerie. Adesso ho voglia di divertirmi, di andare a spasso con mia moglie, di stare con il mio nipotino». E magari di leggere un buon libro.
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