Il pub Bounty, 30 anni senza “ammutinati”

Grande festa vintage stasera nello storico locale di via Pondares. Musica e birra a fiumi

Da locale pionieristico del centro città a raffinato pub frequentato da tutte le generazioni. Un volo di trenta anni, colorato da vari stili ma soprattutto da una sola inossidabile gestione. Ne ha di capitoli da festeggiare il Pub Bounty, il locale che approda oggi al suo 30.o dalla apertura, traguardo che verrà bagnato stasera da una speciale festa dal sapore vintage, in programma dalle 20.30 nella sede storica di via Pondares 6. La crisi? Quasi un dettaglio da queste parti, ostacoli di percorso affrontati e risolti in un cammino trentennale scandito dalle indovinate letture delle tendenze in voga e da una serie di scommesse, sempre vinte. Vedi il debutto alla metà degli anni '80, quando il locale si identificava nel termine di “Bar Giallo” e lanciava sul mercato una impronta “made in Usa” quasi avveniristica per la città, dotando il menù dei primi vagiti del fast food e inventando nel contempo le colonne sonore a base dei primi veri video, quelli a supporto delle “hits” internazionali del momento.

La longevità ha un segreto e pare non riguardi l'elemento fortuna: «Una saggia e continua evoluzione – sintetizza Patrizia Carrara, alla guida del Pub Bounty sin dai primordi dell'avventura – nell'arco di tutti questi anni stiamo stati attenti ai cambiamenti, cercando di seguire le possibili svolte ma sempre senza snaturare troppo il locale. Ci sono stati anche dei momenti di crisi, naturalmente – ha aggiunto – ma il traguardo dei 30 anni premia e gratifica la nostra politica. Questo ci permette di continuare a guardare con fiducia al futuro».

Il valore delle svolte dunque. Un tema che al Pub Bounty è stato messo in risalto dal recente “acquisto” dello staff, lo chef e sommelier Stefano, razza Piave, caparbio, propositivo, capace di rileggere le istanze del locale e di riverniciarlo con l'innesto di altri prodotti, dal vino di annata ai piatti più ricercati. La birra, quella sì, permane il marchio di fabbrica di un Bounty che non conosce ammutinati. E di birra ne dovrebbe scorrere stasera durante la festa aperta a tutti, party che rievoca i passaggi epocali, anche attraverso la musica affidata al Dj's Let's Dance, attesi a un tuffo negli anni '80, cantando e ballando.

Francesco Cardella

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