Il ritorno dei cigni reali nel laghetto di Miramare

Il gruppo Nimdvm, promotore dell’iniziativa, ha già trovato la coppia perfetta. Raccolta fondi per trovare i 700 euro necessari all’acquisto. L’allevatore: «Si vogliono molto bene. A primavera, se tutto va bene, figlieranno»
Uno dei due cigni che sarà donato a Miramare
Uno dei due cigni che sarà donato a Miramare

TRIESTE Una coppia di cigni reali che, se la natura farà il suo corso, metterà al mondo una nidiata di eredi già in primavera. Il laghetto di Miramare si appresta ad accogliere un ritorno tanto gradito quanto inatteso: quello dei cigni che mancavano da almeno dieci anni nella dimora di Massimiliano e Carlotta.

 

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Il d-day è già fissato: il 23 ottobre la coppia reale arriverà a Trieste. E ci arriverà grazie alla generosità dei triestini che, con una raccolta di fondi e un formale atto di donazione, regaleranno i due cigni bianchi al museo di Miramare. A promuovere l’iniziativa è stato l’iperattivo gruppo facebook Nimdvm che ha già individuato la coppia perfetta per il parco del Castello nell’allevamento amatoriale Fornasier di Iesolo. E che adesso avvia una raccolta popolare di fondi con l’aiuto dei gruppi “Te Son del Trieste se”, “Semo Triestini e po bon”, “Volontari per Trieste pulita”. Chi vorrà potrà contribuire donando un euro. Un euro per far rivivere la magia dei cigni ai tanti visitatori di Miramare.

 

Miramare "rifiorisce" grazie ai triestini
I triestini che hanno aderito all'iniziativa a Miramare (Lasorte)

 

I salvadanai per la raccolta si trovano nel bar pasticceria La Perla di via Santa Caterina, nella gelateria Semola di Piazza Cavana e nel negozio Arriba Arriba di via Nazionale a Opicina. «L’idea è nata in concomitanza con la donazione delle begonie a Miramare» spiega Alberto Kostoris, amministratore del gruppo Nimdvm e presidente dell’omonima onlus. E aggiunge: «Abbiamo trovato un allevamento serio, ci siamo fatti consigliare dal gestore e ora che i cigni hanno l’età idonea al trasferimento siamo pronti a donarli. Pensavamo di prenderne già due coppie ma facciamo un passo alla volta. Vediamo come reagiscono, come si ambientano, e poi decidiamo se portare loro ulteriore compagnia».

Il ritorno dei cigni sarà celebrato con una festa. La data è già fissata: il 28 ottobre alle 11 nel parterre storico del parco di Miramare. «La coppia che porterò a Trieste è nata nella primavera del 2015 e ora ha raggiunto un bel piumaggio - racconta l’allevatore di Iesolo Sergio Fornasier - ed è molto affiatata. Questo maschio e questa femmina si vogliono molto bene e sono certo che, se troveranno un ambiente idoneo, la prossima primavera figlieranno, regalando a Trieste una meravigliosa sorpresa».

L’allevatore, spiegando che la covata dei cigni reali dura in media 28 giorni e dà alla luce due o tre cuccioli, raccomanda di adottare alcuni accorgimenti: «Ai cigni non vanno dati da mangiare pane, grissini o biscotti: i lieviti danneggiano il loro intestino. Sono animali che si cibano di granaglie e quindi sarebbe il caso di apporre idonei cartelli che raccomandino ai visitatori di non gettare pezzi di pane nel laghetto». L’allevatore non nasconde qualche perplessità sull’eventuale introduzione di altre coppie nel laghetto: «Tra i cigni bianchi e neri c’è forte rivalità e comunque per due coppie servono spazi sufficienti a garantire ad entrambe il loro territorio».

Rivalità a parte, di sicuro, la coppia predestinata troverà un habitat completamente risistemato: «Il laghetto è stato bonificato - riferisce Maurzio Anselmi, l’architetto responsabile del Parco di Miramare - . È stato tolto il limo sul fondo, piantato un salice piangente e restaurato il ponticello in legno. Non solo. È stata anche sistemata la pavimentazione attorno al laghetto utilizzando del materiale drenante». Anselmi sottolinea l’importanza di un programma in grado di curare i cigni in modo idoneo: «Chiederemo aiuto all’Enpa che ci ha sempre affiancato con grande professionalità e disponibilità quando c’è stata la necessità di soccorrere animali e risolvere problemi».

Un solo esempio: le decine di pesci rossi e tartarughe che i triestini abbandonano nel laghetto di Miramare creando non pochi problemi all’equilibrio di quello specchio d’acqua. L’Enpa ha recuperato tutti e ora li ospita nelle vasche della sua struttura di via Marchesetti.

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