Il sogno di Ginevra è diventare pediatra del Burlo Già di nuovo sui libri per preparare l’esame di Stato
Si sta preparando per accedere al concorso nazionale per cercare di entrare nella fortunatissima schiera di specializzandi. La data di scadenza è luglio, ma ancor prima Ginevra Morgante, ventisei...

Si sta preparando per accedere al concorso nazionale per cercare di entrare nella fortunatissima schiera di specializzandi. La data di scadenza è luglio, ma ancor prima Ginevra Morgante, ventisei anni, triestina, da poco laureata nel corso di laurea di sei anni in Medicina, deve affrontare a febbraio l’esame di Stato. L’obiettivo è restare in Italia, al Burlo.
La seconda scelta?
L’Inghilterra.
A un mese dalla laurea, sta già studiando di nuovo…
Sì, devo passare il test nazionale, sperando che vada bene, a luglio. Ci dovrebbero essere 6mila posti…
E se va male?
Nel caso non rientrassi nella graduatoria penso che farò un anno all’estero per riprovare poi l’anno successivo nuovamente il test. Da come ho visto, non è facile entrare nella graduatoria. Ad esempio, per il concorso che si è appena svolto c’erano 14mila candidati e 6mila posti disponibili. Il problema è anche che i primi in graduatoria scelgono i posti migliori.
Dove vorrebbe andare in alternativa?
In Inghilterra. Per due motivi. Da una parte metà della mia famiglia è inglese, ho un attaccamento di tipo affettivo quindi al Paese, e dall’altra perché è possibile frequentare dei corsi un anno lì, in cui si viene affiancati a un tutor e si deve raggiungere determinati obiettivi. Sei comunque pagato ma non hai responsabilità e il tutor verifica che tu raggiunga determinate competenze. Per gli inglesi è la prassi fare solitamente due anni di questo corso prima di accedere alla specializzazione, io, se avrò in tasca l’esame di Stato, potrei così accedere alla specialistica.
Le piacerebbe rimanere lì?
Con quest’eventuale esperienza capirei se voglio rimanere lì o meno.
Come mai insiste prima di tutto per l’Italia?
Vorrei entrare al Burlo, mi piace la pediatria, nella struttura hanno un metodo di formazione molto buono e poi parlando con il mio correlatore della tesi, mi ha detto che una ragazza che aveva fatto una tesi in pediatria, è andata in Inghilterra e la volevano tenere perché ritengono che la formazione italiana sia molto buona.
Che cosa bisogna fare per l’esame di Stato?
Esercitarsi con delle domande a crocette.
Come mai la pediatria?
Dopo aver fatto dei tirocini e studiato libri, mi sono appassionata e poi mi è sempre piaciuto stare con i bambini, ma anche grazie al metodo con cui insegnano i prof del Burlo, riescono appassionare molte persone.
Benedetta Moro
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