Il sondaggio sul Web approva la passerella di Ponterosso

Il 55% dei quasi tremila votanti apprezza la nuova struttura Marchigiani: «Tassello importante per il recupero dell’area»

A dispetto di settimane di commenti di fuoco online contro la nuova passerella di Ponterosso, il sondaggio lanciato sul sito de Il Piccolo si conclude con un netto responso a favore della struttura: il 55% dei votanti mostra di apprezzare il nuovo passaggio pedonale sopra al Canal Grande.

Sono 2mila 955 i pareri espressi dall’apertura del sondaggio, mercoledì mattina, al mezzogiorno di ieri. 1619 i voti a favore della passerella, 1336 quelli contrari. Fino ad ora il dibattito si era svolto su due livelli: il primo, quello più accademico, aveva trovato voci autorevoli schierate a favore o contro l’opera. L’architetto Gigetta Tamaro aveva ad esempio criticato con una battuta l’idea di costruire un ponte «per andare a mangiare la porcina»; il critico Vittorio Sgarbi aveva invece approvato come «equilibrata» la linea della passeralla. Sull’altro piano, quello online, si erano prodotti i contrasti esacerbati e le ironie feroci che nascono di consuetudine nei dibattiti sulla Rete. Il risultato del sondaggio sembra però mostrare che non necessariamente chi batte più spesso sulla tastiera è portavoce della maggioranza: buona parte dei votanti si è schierata a favore del ponte.

«È sempre così, chi apprezza non parla - commenta l’assessore comunale all’Urbanistica Elena Marchigiani -. Io questa passerella l’ho sempre sostenuta; fin dall’inizio mi è sembrata un intervento intelligente».

Marchigiani spiega poi quale dovrebbe essere il ruolo del ponte nella rivitalizzazione del Borgo Teresiano che ha incontrato qualche perplessità in Rete: «Da un punto di vista urbanistico la sua localizzazione lega due parti della città che era giusto riunie. Era l’anello mancante del collegamento di piazza Borsa con la rinnovata piazza Libertà. Ora, con la ristrutturazione di Largo Panfilli e via Trento l’intera area crescerà in termini di qualità».

Il parere dell’assessore è positivo anche sull’aspetto estetico della passerella: «Credo che il progetto del ponte non sia invasivo e sia molto rispettoso del contesto».

La questione ha suscitato pareri molto discordanti su internet nei giorni scorsi. «Mi piace, ma al posto dei vetri avrei messo una ringhierina minimalista, in stile con le altre - ha scritto Cristiano Tofani sulla pagina Facebook del quotidiano -. Quei vetri dureranno puliti due giorni, poi faranno schifo».

Francesca Veglia ha scritto invece: «Mi piace l'idea, ma non lo stile poiché stona con il panorama architettonico della città». Andando più per le spicce Umbarto Armilli ha definito il ponte «soldi butadi “in canal”». Anche Franco Lonzar non concede appello: «Una schifezza, uguale a tanti scalandroni che xè abandonai in Arsenal». Tanti hanno rilevato il costo «eccessivo» del lavoro. Tra i critici non è mancato nemmeno chi ha etichettato l’intervento risfoderando la celebre battuta di Paolo Villaggio sulla “Corazzata Potemkin”.

Infine c’è chi contesta l’impiego del termine “passerella” per definire il nuovo ponte. Una risposta la offre forse l’enciclopedia Treccani, che alla voce “passerella” recita: «Tipo di ponte leggero e di sezione ridotta, permanente o temporaneo, che permette ai pedoni di transitare su un corso d’acqua».

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