Il traffico era lecito, cuccioli da restituire

Prosciolta dall'accusa di importazione illegale la ditta trevigiana che li aveva condotti in Italia. Dopo 6 mesi la doccia fredda per le 17 famiglie che hanno accolto i cani. Dissequestrati, se li vogliono tenere ora devono pagare 800 euro
Centosettanta cuccioli di cane di tutte le razze e in condizioni disperate, sono stati sequestrati nella notte da un pattuglia della Polizia Stradale di Amaro (Udine) mentre erano nascosti in un furgone. I cuccioli, alcuni dei quali sono morti durante la notte, .sono di varie razze, dal Pincher al Maltese, dall'Husky al San Bernardo. "Tutti i cani - si legge nella nota - risultavano essere di eta' inferiore al quella prevista di tre mesi e venti giorni, alcuni addirittura di meno di due mesi di eta'. Tutti gli animali risultavano essere in condizioni disperate e solamente l'intervento abile dei veterinari della Usl di Tolmezzo e Gorizia permetteva di dare sostentamento e salvare molti cuccioli"..ANSA/POLIZIA STRADALE.+++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++.
Centosettanta cuccioli di cane di tutte le razze e in condizioni disperate, sono stati sequestrati nella notte da un pattuglia della Polizia Stradale di Amaro (Udine) mentre erano nascosti in un furgone. I cuccioli, alcuni dei quali sono morti durante la notte, .sono di varie razze, dal Pincher al Maltese, dall'Husky al San Bernardo. "Tutti i cani - si legge nella nota - risultavano essere di eta' inferiore al quella prevista di tre mesi e venti giorni, alcuni addirittura di meno di due mesi di eta'. Tutti gli animali risultavano essere in condizioni disperate e solamente l'intervento abile dei veterinari della Usl di Tolmezzo e Gorizia permetteva di dare sostentamento e salvare molti cuccioli"..ANSA/POLIZIA STRADALE.+++EDITORIAL USE ONLY - NO SALES+++.

Sei mesi fa hanno adottato un cucciolo sequestrato dalla guardia forestale in provincia di Gorizia, a Lucinico. E ora o devono restituirlo o pagare 800 euro per tenere il cagnolino. Una brutta storia, che ha dell'incredibile e che ha gettato nello sconforto diciassette famiglie della nostra regione, alcune anche residenti a Trieste. La vicenda ha inizio nel dicembre del 2013 quando nell'Isontino viene intercettato un furgone con a bordo 30 cuccioli di diverse razze privi di pedigree, del libretto delle vaccinazioni, senza antirabbica, senza regolari permessi di trasporto e con il passaporto in bianco.

A trasportarli qui dalla Slovacchia era la ditta Max Ornitothology Srl di Massimo Boario con sede a Loira in provincia di Treviso. La magistratura allora aveva posto sotto sequestro i cucciolotti, 13 in breve tempo sono morti. Gli altri nei mesi successivi hanno trovato tutti una casa e una famiglia che li ha accolti a braccia aperte. E per loro è iniziata la vita. Hanno conosciuto l'affetto, le carezze, le coccole, le pappe, le corse sui prati e i pisolini sul letto dei nuovi compagni di vita.

Cuccioli provenienti dall'Est intercettati sull'A4
Alcuni dei cuccioli di cane salvati e ora ricoverati a San Canzian (foto di Katia Bonaventura)

Ma ora per questi quatto zampe e per i loro padroni è arrivato un fulmine a ciel sereno. Nei giorni scorsi una raccomandata li ha avvisati che «con un'ordinanza, il direttore dell'Uvac Piemonte, - si legge - ha disposto il dissequestro del cane da lei avuto in affidamento». «L'animale - continua la raccomandata - va restituito nel più breve tempo possibile al legittimo proprietario, la ditta Max Ornithology di Massimo Boario, che si rende disponibile a vendere ai soggetti già affidatari i cani oggetto di sequestro entro e non oltre il prossimo sabato 14 giugno». E per qualcuno è iniziato un calvario, un dramma. In pratica: o restituiscono il cane o tirano fuori i soldi. E per chi non dispone di quella cifra il dolore è immenso. «E' una vergogna - dichiara addolorata Claudia Comelli, maresciallo del corpo forestale regionale - questo signore è riuscito a far emettere dell'autorità slovacca, dopo sei mesi dal sequestro, un nuovo "traces"( il certificato di trasporto), magari grazie alla complicità di qualche veterinario slovacco».

Si è fatto mettere le carte in regola, insomma, e ora rivuole i cuccioli. E conscio del fatto che un cane di sei otto mesi è difficile da vendere, pretende o la restituzione dell'animale o il pagamento di 800 euro. Per dei cuccioloni senza pedigree e di conseguenza senza alcun valore di mercato. Per quell'uomo i cagnolini sono pura merce di scambio, da strappare anticipatamente alle madri, da trasportare in condizioni non a norma e da rivendere a prezzo d'oro. Ma per chi li ha preso in affido sono come dei figli, parte della famiglia. Alcuni dei proprietari hanno contattato Boari che con modo poco gentile ha fatto capire a chiare lettere: o il cane o i soldi. Alcuni hanno deciso di cedere al ricatto, di pagare, malgrado nei mesi passati abbiano dovuto spendere centinaia di euro per curare i cuccioli affetti da patologie tipiche dei cani svezzati precocemente, trasportati in condizioni vergognose e venuti a contatto con altri cani senza aver contratto le vaccinazioni. Qualcuno ha deciso invece di rivolgersi ad un legale per tutelare se stesso e il benessere del cagnolino che si ritroverebbe nuovamente dietro ad una gabbia, in mani poco attente alla sua felicità. «Questa tratta dei cuccioli deve finire - afferma la Comelli che di recente ha percorso ha ritroso il viaggi che questi cagnolini fanno prima di arrivare negli allevamenti, nei negozi o dai rivenditori abusivi di animali - invito i proprietari di questi cani a fare gruppo, ad unirsi. Non è ammissibile una cosa simile».

Laura Tonero

Riproduzione riservata © Il Piccolo