Il Verdi come una discoteca tutti pazzi per Tony Hadley

Una festa più che un concerto. Con braccia in aria, macchine fotografiche puntate sul palco, urla da stadio indirizzati verso il divo Tony Hadley, al teatro Verdi di Gorizia in esclusiva regionale e in chiusura di stagione. «Una stagione - ha detto l’assessore Devetag - che è stata per certi versi eccezionale e che presenta numeri in crescita». Con Hadley, l’ovazione non ha nemmeno bisogno d’attendere la fine dello spettacolo; giunge al principio, quando l’ex Spandau Ballet entra in scena. E, per portare al grado di ebollizione un pubblico già caldo e di ogni età, gli basta poco. Perché, pur la sua popolarotà non essendo più quella degli ‘80, al bel Tony il mestiere non manca di certo. E di certo non gli mancano carisma, fascino, presenza scenica, oltre, soprattutto, ad una voce melodica e suadente (ma adatta anche ad un repertorio più aggressivo) che il tempo non ha scalfito e che un’ottima regia del suono fa stare sempre “al di sopra” della band (quattro musicisti e una corista). Così, nelle circa 15 canzoni, fra repertorio Spandau e cover (anche dei rivali Duran Duran!) quando si arriva a “Gold” a un Verdi praticamente “sold out” non resta che tributare l’ennesima ovazione e fischiare dal disappunto quando Hadley & C. non ritornano sul palco per ringraziare e concedere i bis di rito.
Alex Pessotto
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