Il Verdi dedica una saletta al suo maestro

Doppia cerimonia a teatro per l’intitolazione a Vero e per la donazione di un pianoforte Fazioli
Di Benedetta Moro
Lasorte Trieste 30/03/16 - Ridotto del Teatro Verdi, Donazione Pianoforte Fazioli,
Lasorte Trieste 30/03/16 - Ridotto del Teatro Verdi, Donazione Pianoforte Fazioli,

F come Fazioli, precisamente l’F278 nero fiammante, e poi Paolo Vero. Il teatro Verdi, con una doppia cerimonia, ha accolto ieri un pianoforte della celebre fabbrica ultratrentennale di Sacile donato dalla Provincia e ha intitolato la saletta di Prima galleria al maestro romano del coro del teatro scomparso improvvisamente lo scorso luglio.

Alla presenza della compagna Carla DeCarli e del fratello Francesco - e prima che il maestro Giorgio Martano, con Stefano Furini al violino, prendesse in mano il Fazioli con le note di Dvorák e successivamente di Manuel de Falla - il sovrintendente Stefano Pace ha ricordato il maestro Vero e quindi ha ringraziato la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat per la donazione del prezioso strumento. «Ho avuto poco tempo per lavorare con Vero - ha sottolineato Pace - ma è stato un incontro che mi ha veramente marcato. Mi ha colpito la sua efficacia, la sua capacità di reagire sempre positivamente anche alle proposte più folli, la capacità di essere propositivo. Sarebbe stato un aiuto fondamentale, è mancato al teatro, è mancato a me moltissimo». A condividere tali emozioni il presidente della Fondazione, il sindaco Roberto Cosolini, che ha definito la donazione «un bel gesto anche dal punto di vista simbolico, perché la nostra Fondazione ha bisogno di tutte le forme di mecenatismo» e perché «con questi gesti si stimola il senso di partecipazione ed emulazione». Un pensiero anche per Vero che il sindaco ha voluto ricordare come uno dei protagonisti della presentazione della stagione teatrale dell’anno scorso, nei panni di maestro dell’orchestra anziché del coro.

Bassa Poropat ha spiegato che la donazione del Fazioli ha rappresentato «un riconoscimento per la gratitudine nei confronti del teatro Verdi e del sovrintendente e uno stimolo per tanti soggetti privati che dovrebbero spendersi per il loro teatro». La presidente ha quindi sottolineato i dieci anni di significativa collaborazione tra i due enti, a cui ha partecipato anche il Comune per avvicinare i giovani alla musica, «alcuni dei quali hanno avuto la possibilità di suonare questo strumento e poi si sono segnalati a livello internazionale». Presente alla cerimonia pure il deus ex machina dei famosi pianoforti, l’ingegner Paolo Fazioli, il “papà” di una fabbrica che è arrivata alla produzione di 2600 pianoforti e che è nata 36 anni fa, «quando iniziammo in tre persone, di fronte a un tavolo da disegno con tante idee - ha ricordato Fazioli -, un’avventura che ci ha portato a diventare un’azienda molto importante nel nostro settore, formata da 50 persone, anche se oggi siamo richiesti più all’estero che in Italia, in particolare in Germania, dove abbiamo venduto un terzo della nostra produzione». Ma il nostro Paese si sa, è un po’ strano. Se non altro ama ricordare.

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