Il vescovo Redaelli alla celebrazione del patrono di Gorizia: “Non c’è pace senza perdono”

Marco Bisiach
Il vescovo Redaelli celebra il patrono di Gorizia. Foto Marega Bumbaca
Il vescovo Redaelli celebra il patrono di Gorizia. Foto Marega Bumbaca

GORIZIA “Non c’è pace senza giustizia, non c’è giustizia senza perdono”. È ispirata quest’anno ad una frase di Papa Giovanni Paolo II, pronunciata nel 2002, la riflessione dell’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli in occasione della festa patronale.

A Gorizia la consegna del Premio “Santi Ilario e Taziano”
Camossi e Jacobs durante un allenamento al campo sportivo della Campagnuzza a Gorizia, nel 2017. © Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Una riflessione contenuta nell’omelia della celebrazione per i Santi Ilario e Taziano di giovedì mattina in duomo, e che diventa un messaggio a Gorizia e ai goriziani, un impegno per il futuro. Perché se “la giustizia o l’ingiustizia non sono mai da una sola parte”, ecco che “è giusto chiedere giustizia e pretendere che chi ha sbagliato paghi, ma quando ci si trova dopo una situazione estremamente intricata e complessa dove la ricerca astratta di una presunta giustizia porta inevitabilmente a riaprire ferite, forse la via più saggia e costruttiva è quella di perdonare”.

Un riferimento, quello dell’arcivescovo, che non può non andare anche alle tante divisioni retaggio del passato che ancora permeano il dibattito politico cittadino di queste terre a cavallo del confine, non a caso lacerate in passato da ferite che si continua a far fatica a suturare. Ferite che vanno rispettate, ma anche superate, guardando al futuro all’insegna del perdono e della collaborazione.

Questo il senso che Redaelli ha voluto dare quest’anno alla festa patronale, partendo dalla considerazione che Gorizia e il suo territorio (ora più che mai assieme a Nova Gorica, anche nell’ottica del 2025) possono e devono essere esempio per l’Italia e per l’Europa.

L’omelia dell’arcivescovo, tradotta non a caso anche in friulano e sloveno, le lingue del territorio, è stata distribuita ai fedeli durante la messa, e in serata a margine della cerimonia del teatro Verdi, ma sarà disponibile domenica anche nelle parrocchie del decanato.

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