«Immobiliare, investitori da fuori città»

Fiaip: Costiera, centro storico e rioni residenziali di pregio le zone con la migliore tenuta del valore
Lasorte Trieste 10/06/08 - San Vito - Vista da Via Ciamician
Lasorte Trieste 10/06/08 - San Vito - Vista da Via Ciamician

Trieste? Un mattone. L’unico che resiste nella caduta libera del mercato immobiliare del Friuli Venezia Giulia. La città del “no se pol” è la più quotata al borsino immobiliare regionale. «Non sono rari gli imprenditori italiani e stranieri che investono a Trieste per la seconda casa», racconta Antonio De Paolo, presidente regionale della Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) che ne ha parlato durante la presentazione del Borsino immobiliare 2013 alla Centrale idrodinamica del Porto Vecchio. «Le zone che registrano la migliore tenuta del valore sono: Costiera, centro storico e i rioni residenziali di qualità come Romagna, Besenghi, Rive e Barcola» certifica.

Trieste regge meglio la “crisi più grave del secolo” tanto da meritarsi il titolo de “Il caso Trieste”. «Nel panorama immobiliare del Friuli Venezia Giulia, Trieste e provincia sembrano meglio sostenere il confronto con il territorio regionale», aggiunge il presidente regionale Fiaip. Il calo della domanda immobiliare residenziale a Trieste si è fermata al 12,3% contro il 33,3% di Udine, il 31,7% di Pordenone e il 28,3% di Gorizia. «La situazione più rosea di Trieste, sia in termini di minor decremento delle compravendite sia del valore medio al metro quadro, è frutto innanzittutto delle dimensioni ridotte del territorio. Questa caratteristica ha evitato un consumo esagerato del suolo - spiega De Paolo -. Inoltre, anche gli amministratori che hanno governato la città negli ultimi vent’anni sono stati particolarmente attenti alla riqualificazione urbana, specialmente del centro storico, con politiche che hanno consentito il recupero e la valorizzazione del patrimonio esistente».

Trieste infatti registra anche il valore al metro quadro più elevato (2.036 euro al metro quadrato) seguita da Gorizia (1.281 euro al mq), Udine (1.082 euro al mq) e Pordenone (943 euro al mq). «L’elevata qualità che Trieste garantisce ai suoi abitanti è certamente un fattore determinante nel contribuire a fare preferire l’investimento in città rispetto ad altre zone», continua il presidente della Fiaip. Ma non basta. «Va senz’altro aggiunto che Trieste avrebbe segnato numeri ancora più positivi se si fosse innestata la spirale virtuosa del recupero di Porto Vecchio, che resta purtroppo ancora incompiuto».

Ma per un Porto Vecchio che “no se pol” mai c’è un Portopiccolo che a Sistiana «è riuscito a superare il “no se pol” con un’iniziativa rivolta soprattutto al mercato estero», come ricorda il politologo Paolo Feltrin che ha coordinato l’incontro di presentazione del Borsino immobiliare. Il segreto del successo? «La pazienza», spiega il portavoce di Portopiccolo Cesare Bulfon. Tanta pazienza da opporre alla burocrazia delle carte bollate. «Abbiamo comprato l’area nel 1994 e siamo riusciti ad aprire il cantiere nel 2008: 14 anni dopo. Tra due anni e mezzo finiremo i lavori, ma abbiamo già superato il 70% di venduto». Non c’è che dire. Trieste, del resto, vanta una percentuale di invenduto inferiore al resto dei capoluoghi della Regione che saranno costretti a chiedere un intervento della Regione. «Qualità della vita, servizi rivolti alle persone e posizione affacciata sul mare fanno sì che Trieste possa guardare al futuro con ottimismo», chiude De Paolo. L’ottimismo è il sale del mercato immobiliare. Il vero mattone.

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