Impraticabile il sentiero del Cret

Smottamenti sul Quarin causati dalle piogge ma anche dal degrado

CORMONS. Boscaglia incolta, frane e smottamenti continui causati anche dalla recenti piogge, degrado totale. È questa la situazione dell'originario sentiero del Cret, quell'arteria nel cuore del monte Quarin che sale dal retro di casa Samar a casa Sgubin, e da non confondersi con quello che è l'attuale sentiero del Cret, ossia la stradina dove annualmente si svolge la Fieste da Viarte a maggio.

Nella vecchia mulattiera in salita verso casa Sgubin, infatti, non è più possibile non solo transitare, ma nemmeno inoltrarvisi: troppi pericoli dovuti alle tante frane, agli alberi caduti e alla vegetazione cresciuta in modo disordinato nel tempo. Da anni infatti quella che storicamente era stata uno dei sentieri maggiormente utilizzati nel Novecento dai cormonesi per salire sulla vetta del monte non viene più curato: il risultato è sotto gli occhi di tutti. O meglio, è evidente per l'impossibilità tecnica di inoltrarsi in un sentiero ormai impraticabile, ma scoprire quello che vi è dentro è davvero quasi impossibile per chiunque, se non armato di machete e decespugliatore.

Non è tutto qui, però, perché un'altra anomalia riguarda il fatto che dal sentiero della Viarte all'ingresso verso il sentiero del Cret vero e proprio in direzione casa Sgubin la segnaletica non informa che l'arteria è impraticabile dopo poche decine di metri: spesso i visitatori e i turisti sono fuorviati dalla mancanza di informazioni sulla pericolosità del sentiero. «Purtroppo la situazione è talmente compromessa che per rimettere a nuovo l'intera stradina servirebbero centinaia di migliaia di euro - spiega Bruno Castello, ex consigliere comunale da sempre molto attento ai temi della salvaguardia del monte Quarin - purtroppo è diventata del tutto inutilizzabile ormai: servirebbe un'opera massiccia di messa a nuovo della mulattiera, che fa parte della storia di Cormons, dato che in passato era una delle strade più utilizzate del monte da parte dei cormonesi».

Inoltrarvisi è francamente impossibile: al momento la boscaglia che copre l'intero sentiero da casa Sgubin fino quasi a casa Samar fa assomigliare l'area più a una foresta amazzonica che ad una zona panoramica.

Matteo Femia

Riproduzione riservata © Il Piccolo