«Impresa al femminile, valore da supportare»

Dalla creazione dei Comitati per lo sviluppo al primo bando regionale per quasi 3 milioni
Silvano Trieste 28/01/2013 La Marchesa Carignani
Silvano Trieste 28/01/2013 La Marchesa Carignani

L’impresa al femminile resiste alla crisi economica e ottiene risultati migliori di quelli realizzati dai colleghi uomini. Lo dicono i numeri, nello specifico l’analisi messa a punto dall’Osservatorio di Unioncamere nell’ultimo anno, tanto che nel Paese un’azienda su 4 ha al timone una donna. In Italia sono oltre un milione e 400 mila le imprese in rosa: dati che possono essere rapportati a livello locale, dove sono più di 26 mila le aziende al femminile in Friuli Venezia Giulia, di cui oltre 4mila nella provincia di Trieste, dove a farla da padrone è il commercio col 41%.

Una spinta importante alle imprese rosa è arrivata dalla creazione dei Comitati per lo sviluppo e la promozione imprenditoriale femminile, nati nel 1999 da un accordo tra Unioncamere e ministero dell’Industria su proposta dell’Aidda, ed esattamente un anno dopo anche a Trieste, e dove sono rappresentate a titolo gratuito le varie componenti dei settori imprenditoriali e sigle sindacali. Il coordinamento regionale tra i Comitati ha dato origine alla legge 11 del 2011 sui contributi a sostegno dei progetti di imprenditoria femminile.

«Il bilancio del lavoro portato avanti in questi anni a Trieste è assolutamente positivo, grazie anche al sostegno del presidente camerale Antonio Paoletti - spiega Etta Carignani, presidente del Comitato provinciale-. L’impresa al femminile è un valore fondamentale che va supportato e protetto. Sono sicura che l’esperienza fin qui accumulata costituirà un punto di riferimento importante anche per il futuro». Al primo bando stati ben 349 i progetti di impresa al femminile presentati a livello regionale, di cui un quarto partiti dalla provincia, con una richiesta di finanziamento di oltre 7 milioni di euro per uno stanziamento globale pari a quasi 3 milioni. «Questo lavoro, condotto in sintonia con l’assessore regionale alle attività produttive Federica Seganti, ha portato alla coscienza che l’impresa donna esiste e ha assunto un ruolo importante nell’economia locale e nazionale - ha precisato Aleksandra Pangerc, vicepresidente del Comitato provinciale -. In futuro servirà maggiore responsabilità di tutti i soggetti coinvolti e maggiore apertura verso le imprese».

Ogni anno sono più di 500 le persone che a Trieste chiedono informazioni per aprire un’azienda, sottolinea Francesco Auletta, responsabile area creazione e sviluppo imprese dell’Aries, la cui direttrice è Patrizia Andolfatto: «Queste richieste aumentano o quando l’economia va bene o, come in questo caso, quando dobbiamo fare i conti con la crisi. Da noi arrivano quanti vogliono mettersi in proprio, ma anche chi decide di cambiare strada dopo essere stato espulso dal mondo del lavoro».

Pierpaolo Pitich

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