«In banca con sacchi di soldi»

Franco Peschechera, pugliese di origine, era titolare di “Franco pelle sport” di via Rossini, in Ponterosso. Un negozio con dodici dipendenti, più le figlie. «Quando ho chiuso, sette anni fa, ho...
Franco Peschechera, pugliese di origine, era titolare di “Franco pelle sport” di via Rossini, in Ponterosso. Un negozio con dodici dipendenti, più le figlie. «Quando ho chiuso, sette anni fa, ho donato tutto l’abbigliamento che tenevo in negozio alla Caritas», racconta. «In quegli anni Trieste ha vissuto un boom commerciale incredibile. La Jugoslavia non aveva nulla, la gente non aveva niente per vestirsi e tutti venivano qua. Si incassava talmente tanto che i soldi si portavano in banca con i sacchi di nylon. Devo dire che per me quel periodo non si è concluso subito, ma gradualmente, a partire dai primi anni ’90. Però io sono andato avanti fino a 7 anni fa, vendendo merce italiana di qualità. Ma man mano che passavano gli anni i guadagni sono diminuiti». Peschechera, come altri, nel corso dei decenni ha investito nel mattone: a Ponterosso, oggi, possiede fori commerciali e abitazioni in palazzi di pregio.


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