In bici fino al mare, accordo Collio-Brda

CORMONS. Un nuovo progetto Interreg per il turismo coinvolgente Slovenia e Collio goriziano fino al mare attraverso chilometri di piste ciclabili. È ancora in embrione, ma è stato il tema al centro di un tavolo di lavoro svoltosi ieri a Gorizia alla presenza dei rappresentanti istituzionali di vari Comuni interessati all'iniziativa: tra essi quelli di Gorizia, Monfalcone, Cormons e quello sloveno di Brda accompagnato da funzionari provenienti da Lubiana. Punto focale dell'incontro, come detto, un nuovo progetto Interreg che dovrebbe colleghare tramite piste ciclabili i territori della Brda, del Collio, dell Destra e della Sinistra Isonzo fino al mare. Un'idea che potrebbe essere dunque finanziata con fondi europei: obiettivo, ovviamente, quello di implementare il turismo che strizza l'occhiolino all'ambiente, quello in particolare degli appassionati delle vacanze su due ruote. La volontà è dunque quella di avvicinare Slovenia e Italia dalle cantine delle colline tra Brda e Collio agli sbocchi sull'Adriatico: dal buon vino dei saliscendi alle comode spiagge lungo il mare, insomma.
Bocche cucite da parte degli amministratori sul progetto, ancora alle primissime fasi di sviluppo, ma la sensazione è che si cercherà di collegarlo a un'altra iniziativa importante che riguarda i due territori a cavallo del confine: quella candidatura a Patrimonio mondiale dell'Unesco che da tempo vede Collio e Brda affratellati alla ricerca dell'ok da parte del consesso universale con sede a Parigi. E proprio sul tema della proposta unitaria all'Unesco si è svolto un interessante e proficuo convegno nella serata di sabato a Capriva. «Il percorso lungo e faticoso verso Parigi è ufficialmente partito», evidenzia il sindaco Daniele Sergon, organizzatore dell'evento svoltosi all'interno della manifestazione Calici di Stelle. Sergon stesso ha aperto i lavori evidenziando la sua fiducia «nel percorso intrapreso assieme: istituzioni, portatori di interesse economici ed associazionismo di queste terre possono davvero sognare il traguardo Unesco grazie all'unicità paesaggistica, culturale, storica e culinaria e alle loro genti uniche. E' giusto poter ottenere un riconoscimento ufficiale per quello che hanno dovuto subire in merito alla tragedia di un confine messo dall'uomo a dividere una terra unita, il Collio Brda». A moderare la serata è stato il giornalista Claudio Fabbro, uno dei massimi esperti delle peculiarità agronomiche e paesaggistiche di questo territorio. Sono intervenuti anche il sindaco di Dolegna, Diego Bernardis, Elisa Trani del Club per l'Unesco di Gorizia, Franco Bocchieri di Icomos Italia, Robert Princic (presidente del Consorzio Collio), Tina Novak Samec (direttrice dell'Istituto per il Turismo, cultura, gioventù e sport del Comune di Brda), la vicepresidente della Provincia, Mara Cernic, il coordinatore regionale dell'associazione Città del Vino Tiziano Venturini con le conclusioni affidate all'assessore regionale alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli che ha indicato alcuni step da perseguire nel brevissimo tempo.
Matteo Femia
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