In mare o fra le montagne, quei cani “angeli custodi”

Labrador o Golden Retriever da salvataggio spesso sono impiegati nelle calamità A Trieste l’associazione affiliata alla Scuola nazionale conta su 15 unità cinofile

TRIESTE Sono gli angeli custodi a quattro zampe, che spesso calamitano l’attenzione solo nei casi di grandi tragedie o per recuperi spettacolari, ma i cani da salvataggio lavorano ogni giorno a fianco dell’uomo. In montagna, al mare e nei casi di calamità naturali, sono affidabili collaboratori e soccorritori impareggiabili.

A Trieste, città di mare, dal 2017 opera l’associazione Cani Salvataggio Trieste, nata da un gruppo di amici con svariate e pluriennali esperienze in campo cinofilo e del soccorso nautico, con gli obiettivi principali della salvaguardia della vita umana in mare e della promozione della corretta cultura cinofila. I cani da salvataggio in acqua nascono ufficialmente nel 1988, con la prima coppia cane-padrone che ha fatto la storia di questi volontari in Italia. Il binomio era costituito dall’operatore Ferruccio Pilenga e dal cane Mas. Proprio Pilenga ha fondato la Scuola Italiana Cani Salvataggio (Sics), la più grande organizzazione nazionale dedicata alla preparazione dei cani e dei loro conduttori, sotto la cui effige, da quest’anno, opera anche Cani Salvataggio Trieste. Sics vanta a livello nazionale 350 unità cinofile (cane più conduttore) che operano in base a un accordo quadro con la Guardia costiera. La realtà triestina conta su 15 unità cinofile brevettate e altre 10 in via di formazione. In molti, incuriositi, hanno assistito quest’estate ai loro addestramenti ai Topolini. E il sabato mattina, quegli stessi spazi, grazie a un accordo quadro sottoscritto con la Capitaneria di Porto, li hanno visti prestare il loro presidio volontario a supporto delle già previste figure professionali.

In quel contesto hanno operato in orari limitati, a tutela del benessere degli animali. Va considerato che queste unità vengono chiamate a intervenire nel caso di specifiche situazioni di urgenza o a presidio di specifici eventi, sempre a supporto delle già previste figure di salvamento. Ci sono razze particolarmente predisposte all’attività di salvataggio. L’associazione triestina, in questo momento, vede in prima linea cani di razza Labrador, Cao de água, Golden Retriever, Terranova, Pastore Tedesco.

L’addestramento, che parte inevitabilmente dalla propensione del singolo quattro zampe, consiste nell’affinare le loro attitudini, rafforzando la capacità di restare concentrati sull’obiettivo da portare a termine, senza farsi distrarre dalla confusione o dalla paura che usualmente dominano le situazioni difficili nelle quali si trovano a operare. «Fondamentale è il rapporto che si instaura tra cane e conduttore – evidenzia Emanuele Esposito, istruttore di Cani Salvataggio Trieste –: l’addestramento consta soprattutto nel rafforzare il rapporto di fiducia tra i due, nel farli operare in simbiosi». Cani Salvataggio Trieste, in collaborazione con il Comune di Trieste, ha animato anche una serie di incontri nelle scuole, per raccontare ai giovani alunni il valore del lavoro delle unità cinofile e, in particolare, di questi incredibili quattro zampe, fedelissimi e abilissimi soccorritori. —


 

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