In pezzi le 46 finestre di Sant’Eufemia Serve mezzo milione

Infissi da sostituire, marcio il legno in alcuni punti Monsignor Zorzin: «Purtroppo non ci sono contributi»
Di Antonio Boemo
Altran Grado - La basilica Altran Grado - La basilica
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GRADO. Le 46 finestre della patriarcale basilica intitolata a Sant’Eufemia sono da sostituire. E subito. Alcune sono infatti letteralmente marce. Una, in particolare, già a pezzi, è stata tolta e lo spazio “riempito” con delle tavole.

Il problema è, però, il solito. Contributi o interventi diretti della Soprintendenza non ci sono. Il costo dell’intervento supera probabilmente il mezzo milione di euro, senza contare che lo stesso dovrà essere eseguito da una ditta specializzata certificata dalla Soprintendenza e che sarà necessario noleggiare i ponteggi.

«Diventa sempre più urgente – afferma l’arciprete monsignor Armando Zorzin – il rifacimento delle finestre della basilica e a tale scopo stiamo cercando di accantonare la somma necessaria poiché, considerati i tempi attuali, non si nutrono speranze di contributi».

Tant’è, spiega ancora il parroco, che i lavori dovranno essere progettati a lotti. Uno dei “vincoli” della Soprintendenza è che le finestre debbano essere nuovamente tutte in legno, come quelle attuali.

Un discorso valido per certi aspetti ma, proprio per le difficoltà economiche, difficile pensando al futuro. Infatti all’interno le finestre potrebbero essere in legno, come quelle attuali ma all’esterno sarebbe necessario studiare un materiale diverso – finto legno ovviamente – che non abbia necessità di particolare manutenzione.

In caso contrario si renderà necessario, probabilmente ad anni alterni, procedere alla manutenzione, eseguita ovviamente da una ditta specializzata certificata dalla Soprintendenza e con il noleggio dei ponteggi.

Quello delle finestre è uno dei problemi evidenziati nella relazione al bilancio 2012 della Parrocchia, e reso pubblico poiché, come spiega monsignor Zorzin, «il patrimonio e il denaro appartengono alla comunità e vengono amministrati dal consiglio affari economici, con un servizio totalmente gratuito. A queste persone va la nostra più ampia riconoscenza».

Nel corso del 2012 è stata completata la regolamentazione giuridica e catastale di tutte le proprietà della Parrocchia, questioni che si prolungavano da molti anni.

Un altro aspetto della gestione parrocchiale riguarda la Scuola per l’infanzia paritaria Luigi Rizzo, «divenuta sempre più complessa sul piano giuridico-amministrativo, ma – precisa l’arciprete – grazie alla tanta disponibilità di volontariato e alla generosità dei graisani si prosegue e l’asilo rimane il cuore e il futuro della nostra città».

Un altro passaggio riguarda la Caritas parrocchiale, che continua a svolgere il suo prezioso servizio al centro di ascolto, ogni mattina dalle 10 alle 12, oltre ad assicurare la presenza di volontari a Casa Serena.

«La bontà del bilancio di una comunità cristiana – precisa ancora l’arciprete di Grado – si rivela dall’esercizio della carità, che vanta quasi il 10 per cento delle entrate, ma carità è tutto quanto ogni credente e ogni comunità cristiana compie nel nome del Signore Gesù in ogni circostanza, mettendoci il cuore e la gratuità del gesto».

E’ stato inoltre messo in evidenza che la Caritas, il Ricreatorio Spes e la Scuola per l’infanzia godono di un’autonomia propria per le spese ordinarie, mentre per l’amministrazione straordinaria dipendono dal consiglio affari economici della parrocchia.

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