Inagibile la scuola “Tomizza” di Domio È caccia a una nuova sede per 90 allievi

Rilevati problemi di natura statica alla struttura dopo le verifiche strutturali. Immediata l’ordinanza del Comune 
Lasorte Trieste 12/08/20 - Domio, Scuola Media Tomizza
Lasorte Trieste 12/08/20 - Domio, Scuola Media Tomizza

SAN DORLIGO

La chiusura fino a nuovo ordine, per “insufficienza della capacità statica della struttura”, della scuola secondaria di primo grado “Fulvio Tomizza” di Domio. È questa la decisione che ha dovuto adottare in questi giorni, con una specifica ordinanza, a poche settimane dal ritorno a scuola, la giunta comunale di San Dorligo della Valle.

Un problema molto grave, in quanto la scuola è frequentata da una novantina di giovanissimi studenti, suddivisi in quattro classi, per i quali adesso sarà necessario trovare in tempi rapidi una nuova sede, adeguata alle normative in essere. Dovendo procedere, come tutti i Comuni, alle verifiche di stabilità degli edifici scolastici presenti sul proprio territorio, con specifico riferimento alla tenuta in caso di eventi sismici, anche l’esecutivo guidato dal sindaco Sandy Klun ha avviato da tempo una verifica in tal senso. Pure la “Fulvio Tomizza”, alla pari delle altre, è stata sottoposta a prove e indagini sperimentali sui materiali e geologiche. Il tecnico incaricato, l’ingegner Giovanni Rinaldin, al termine dei sopralluoghi, ha evidenziato in particolare «un pronunciato degrado del solaio tipo Cirex del piano terra, riscontrato principalmente nello sfondellamento diffuso dei travetti in laterizio e nella corrosione dei ferri di armatura».

«Il degrado delle strutture del solaio del piano terra – si legge poi nell’ordinanza che ha tratto spunto dalla perizia di Rinaldin – aggrava i rapporti di verifica elencati nella relazione, rendendo la capacità statica della struttura insufficiente. Considerate le risultanze dell’indagine e del calcolo eseguito – continua l’ordinanza – si ritiene necessario interdire l’utilizzo della struttura, per mancanza del livello minimo di resistenza ultima e di servizio, di robustezza e durabilità del solaio, tutte caratteristiche necessarie e indispensabili per confermare la destinazione d’uso dell’edificio in classe III, cioè quella che comprende le costruzioni che prevedono significativi affollamenti. È dunque necessario disporre la chiusura precauzionale dell’edificio di Domio 190, al fine di salvaguardare la pubblica incolumità e permettere la messa in sicurezza dell’edificio».

«Subito dopo Ferragosto – ha annunciato il vicesindaco di San Dorligo della Valle, Goran Cuk, che ha anche la delega come assessore per l’Istruzione – faremo nuove verifiche e valuteremo la situazione, per cercare di porre rimedio a questo problema. Siamo consapevoli del fatto che si tratta di una situazione complessa che può mettere in difficoltà sia l’amministrazione sia le famiglie dei ragazzi che frequentano quell’istituto, ma faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità – ha concluso – per rimediare».

Del resto, che i controlli si facciano è una regola che vale per tutti e che è stata predisposta proprio per prevenire situazioni di pericolo. Nell’ultimo studio redatto sul rischio sismico nelle regioni italiane, è emerso che in Friuli Venezia Giulia il 14,8 per cento dei comuni è ad “alto” rischio sismico, il 49,5 è a “medio” rischio e il 35,6 a “basso” rischio. Nessun comune è esente da rischi di questo tipo. I comuni della provincia di Trieste sono tutti a “basso” rischio, ma questo non esenta le amministrazioni dall’effettuare i rigorosi controlli da cui è emersa per esempio la situazione di criticità della “Tomizza”. —



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