Fiamme nel parco dell’ex Opp di San Giovanni: il rogo domato dai pompieri
Sul posto vigili del fuoco e carabinieri. L’incendio di sterpaglie ha interessato un’area di 1500 metri quadri

Dopo il doppio rogo dell’altro giorno in Carso, martedì le fiamme hanno colpito anche Trieste. Un incendio boschivo è divampato nel primo pomeriggio all’interno del comprensorio dell’ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni. Il fuoco si è sviluppato in un’area verde che costeggia via Paolo De Ralli, nella parte alta del parco.
Il bilancio è di circa 1.500 metri quadri di sterpaglie e sottobosco inceneriti. L’intervento tempestivo dei Vigili del fuoco ha scongiurato il peggio. E cioè che le fiamme potessero intaccare gli edifici presenti nell’area, sedi di vari enti.

A dare l’allarme, poco dopo le 13, è stato il personale presente all’interno del padiglione N dell’ex Opp. Lo stabile si affaccia proprio sulla parte interessata dal rogo. Chi era all’interno ha visto fiamme lungo la riva boscosa e una coltre di fumo bianco al di là della rete arancione da cantiere. La chiamata al 112 è stata immediata: non c’era tempo da perdere.
In pochi minuti è arrivata sul posto una squadra dell’Antincendio boschivo (Aib), partita dalla centrale di via D’Alviano. Il vento, che soffiava impetuoso, ha complicato le operazioni di spegnimento, continuando ad aizzare le fiamme. Nonostante i refoli, i pompieri sono riusciti a circoscrivere il rogo e poi ad averne ragione in breve tempo.
Fortunatamente non è stato necessario evacuare gli edifici e le abitazioni vicine. Una volta spento l’incendio, si è provveduto alla bonifica dell’area. Alle 15 la situazione era tornata alla quasi normalità. Dal terreno incendiato si levava ancora qualche pennacchio di fumo, ma niente in confronto alle scene di un’ora e mezza prima.

Nel corso del pomeriggio i pompieri hanno eseguito ulteriori sopralluoghi per scongiurare altri focolai, attivati da tizzoni riaccesi dal vento. In via De Ralli sono intervenuti anche i carabinieri e la vigilanza privata Securitalia, che ha chiuso la strada al traffico per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza.

Ora sono in corso accertamenti sulle cause dell’incendio: tutte le piste rimangono aperte. L’ipotesi più accreditata sembra quella del rogo accidentale, forse provocato da una delle tante lattine abbandonate tra le sterpaglie insieme ad altri rifiuti. L’oggetto di alluminio, riflettendo i raggi del sole, con effetto lente, potrebbe aver incendiato alcune sterpaglie. La vegetazione secca, le temperature elevate e il vento hanno fatto il resto.
Tuttavia non si esclude nemmeno che tutto possa essere partito dal famigerato mozzicone di sigaretta gettato a bordo strada da ignoti. Non sono state trovate tracce visibili di inneschi, il che farebbe escludere (almeno in prima battuta) l’azione intenzionale di un piromane.
Ventiquattr’ore prima era toccato al Carso. Due gli incendi (le cui cause sono al vaglio) scoppiati lunedì mattina prima a San Giovanni di Duino, poi a Monrupino. Il rogo scoppiato nel territorio comunale di Duino Aurisina è stato il più serio: alle 11.30 i pompieri sono intervenuti con le squadre dell’Antincendio boschivo di Trieste e di Gorizia, supportate dall’autobotte e dal funzionario di guardia, per un incendio di sterpaglie e sottobosco carsico. I pompieri hanno operato assieme al personale del Corpo forestale regionale e dei volontari della Protezione Civile. Malgrado il vento che alimentava le fiamme, sono riusciti a circoscrivere il rogo evitando che raggiungesse la linea ferroviaria che si trova a circa 200 metri, limitando l’area bruciata a circa un ettaro. La prima parte della strada del “Vallone” è stata chiusa al traffico. Ma l’emergenza, poco dopo, si è spostata in un’altra zona dell’altipiano: a Zolla, Monrupino.
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