Incubo-Ikea e troppe tasse Commercianti in piazza
di Francesco Fain
Troppo accanimento fiscale. No alla liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi. Preoccupazione per l’apertura del Parco commerciale di Villesse.
I commercianti isontini scendono in piazza. Ne hanno le tasche piene di riforme improvvisate, costi della politica che aumentano sempre più, aumenti indiscriminati dei costi a carico dei cittadini e delle imprese. L’Ascom-Confcommercio parteciperà compattamente (è annunciata anche la presenza del sindaco Ettore Romoli) alla manifestazione «di protesta e di proposta» che si svolgerà a Pordenone lunedì alle 11, nella loggia del municipio in Corso Vittorio Emanuele. L’iniziativa ha una connotazione regionale ma ogni associazione provinciale metterà sul tavolo i problemi specifici del proprio territorio, come spiega il presidente dell’Ascom-Confcommercio Pio Traini.
Le rivendicazioni
«Ormai siamo alla frutta. Il commercio soffre e assistiamo ad un continuo accanimento nei nostri onfronti. È ora di dire basta: senza impresa non c’è lavoro e senza lavoro non c’è futuro», attacca Traini. E il pensiero corre dritto ai contestatissimi studi di settore che determinano la capacità di produrre ricavi o conseguire compensi delle imprese e dei lavoratori autonomi all’interno dei singoli settori economici. Ebbene, sono diversi i commercianti che si sono visti pervenire richieste di chiarimento. In pratica si tratta di un invito che suona più o meno così: i tuoi ricavi scostano rispetto agli studi di settore, ti invitiamo a giustificare lo scostamento. In altre parole, vengono messi a confronto gli incassi calcolati dallo Stato con gli studi di settore con quelli dichiarati dai singoli commercianti. Se ci sono differenze, vanno giustificate. «Poi, protesteremo duramente contro quei provvedimenti che colpiscono le fasce più deboli, quali giovani, donne e anziani», aggiunge il presidente dell’Ascom.
Incubo-Ikea
E poi, c’è quella che Traini definisce un’«aggravante» per il nostro territorio: la grande distribuzione. «Gorizia è accerchiata: ci sono megacentri in Slovenia e Ikea sta per espandersi con il Parco commerciale - argomenta Pio Traini -. Ricordo che verranno realizzati altri altri 52mila metri quadrati di superficie di vendita a Villesse: in pratica, avremo il centro commerciale più grande d’Europa alle porte di casa. C’è da essere preoccupati? Sì, decisamente. È vero: il Parco porterà in dote un numero consistente di posti di lavoro ma quanti ne verranno cancellati nel contempo con la morte dei piccoli negozi al dettaglio? Bisogna capire, poi, che questo insediamento creerà nocumento non solo al nostro territorio ma anche a Trieste e a Udine. Insomma, non è un problema solamente provinciale».
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