“Incubo” voto disgiunto ai seggi

TRIESTE. Il voto disgiunto è stato il protagonista in una mattinata che nelle scuole del comune dove erano allestiti i 238 seggi, è stata piuttosto tormentata e ha mandato in tilt parecchie sezioni elettorali facendo ritardare operazioni di spoglio che spesso a Trieste si facevano in modo quasi fulmineo rispetto ad altre zone.
Il minitour cittadino nei seggi comincia alle 10.20 del mattino alla scuola media Julia di viale XX settembre dove l’atmosfera sembra perfettamente distesa e può trarre in inganno rispetto al clima complessivo. Al seggio contrassegnato dal numero 46 il presidente di seggio Giuliano Benericetti è quasi un’istituzione: «Da una ventina d’anni svolgo questo ruolo a ogni consultazione», confida. E dall’alto della sua esperienza può dire che «sta tutto filando liscio, entro mezzogiorno dovremmo aver finito nonostante i molti voti disgiunti. Non sono mancate nemmeno le schede nulle, 7 finora. Hanno scritto sopra: “Fate schifo” o “Fate pena”, niente di più volgare, pare fatto così, giusto per annullare la scheda.
Episodi folcloristici quasi innocenti, come quelli del giorno di voto: «Un paio di persone si sono fermate qui davanti e hanno fatto un comizietto - continua Benericetti - “So benissimo cosa votare per questo e per quell’altro, potrei farlo anche davanti a tutti”, hanno detto. Poi si sono regolarmente recati a votare nella cabina per cui il voto era valido».
Atmosfera diversa alle 10.40 al liceo Dante in via Giustiniano. Il presidente della sezione 31 al pianterreno, Nicolò Vivona è trafelato: «Stiamo andando lentamente perchè il voto disgiunto ci sta creando problemi inattesi dal momento che molti elettori non hanno ascoltato i suggerimenti sulle modalità di voto. Barrano un candidato sindaco e poi danno la preferenza a un consigliere che non fa parte di quella coalizione senza barrare il suo partito. Di conseguenza dobbiamo ritenere valido solo il voto per il sindaco. Di questo passo non so quando finiremo perché siamo ancora in alto mare e in questo momento stiamo ricontrollando».
«Abbiamo avuto il 55% di votanti, un po’ sopra la media cittadina - continua Vivona - e dato che siamo l’unico seggio di questo edificio attrezzato per i disabili qui votano le persone che non sono in grado di fare le scale. Inoltre fungiamo da seggio volante per le case di cura e di riposo di questa zona. Di conseguenza ieri pomeriggio ci siamo recati in due di questi istituti. All’Igea c’erano alcuni ospiti che desideravano votare ma senza avere fatto richiesta e quindi non erano in possesso dell’autorizzazione del sindaco. C’è stata una fattiva collaborazione dell’Ufficio elettorale del Comune - conclude Vivona - che in tempi strettissimi ha fatto giungere le autorizzazioni e così tutti hanno potuto esercitare il proprio diritto».
Alle 11.15 il tour si conclude alla scuola Fonda Savio in via Pascoli, due passi da piazza Garibaldi, dove a mettere la scheda sull’urna si è recata soltanto una persona su tre. «In questa zona ci sono molti cittadini di origine straniera e soprattutto molti anziani - spiega la presiente del seggio numero 77, Rita Giancristofaro - per cui l’affluenza si è fermata al 35%». Solo l’esperienza della presidente e il numero non eccessivo di schede da scrutinare hanno fatto sì che lo spoglio a quest’ora sia alla fase finale.
«Ci sono stati infatti molti voti disgiunti e sono state espresse molto preferenze - rileva Giancristofaro - e in questo ho notato una forte diversità rispetto al passato che ha fatto allungare il nostro lavoro. Molti elettori poi con sorpresa hanno scoperto solo al seggio che c’era anche una seconda scheda, quella per il consiglio circoscrizionale. Qui si sono presentati anche un paio di simpatizzanti del Tlt che hanno consegnato una dichiarazione di non voto. Non vi è stato alcun voto contestato e le espressioni di rabbia su un paio di schede nulle hanno rispettato i limiti del decoro».
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