«Indossavano minigonne vertiginose e calze a rete»
Un andirivieni di persone, «soprattutto anziane», attente a non dare nell'occhio al momento di varcare la soglia della casa di piacere alla quale la giovane Lingmei Liu aveva dato vita, occultata dietro la moderna insegna di un centro massaggi fasullo. Impossibile, per i residenti del condominio Italia, non notare il flusso continuo di clienti in cerca di esperienze sessuali a buon mercato.
«Qualche sospetto sull'attività del centro mi era sorto – ammette una delle residenti -. Mi è capitato più di una volta di incrociare lo sguardo di persone non esattamente normali, vestite spesso in maniera trasandata: si trattava per lo più di uomini di una certa età, che prima di entrare nel locale si guardavano attorno con circospezione, quasi a volersi nascondere». Eppure, nonostante il continuo andirivieni, le ragazze del “Centro massaggi orientali” e la clientela non hanno arrecato in questi mesi particolari disagi ai residenti. «Mai un problema – racconta un altro condomino -, tutto era gestito con grande discrezione, com'è peraltro usanza tra le comunità orientali».
Le serrande del Centro massaggi sono rigorosamente abbassate, solcate da un nastro fettucciato bianco e rosso con le insegne della Guardia di Finanza: nel porre sotto sequestro i locali, le Fiamme gialle hanno debitamente sigillato le porte d'ingresso, oscurate (come del resto le vetrine) da colorate vetrofanie che garantivano la dovuta riservatezza ai clienti. Su una delle porte campeggia ancora il listino prezzi: si va dai 30 euro per il massaggio cinese rilassante ai 50 euro da sborsare per un massaggio con bagno da 70 minuti.
L'area in cui sorge il Centro gestito dalla 29enne cittadina cinese, alla confluenza tra corso Italia e piazzale Martiri della Libertà, è tutto sommato tranquilla: il terrapieno che domina il piazzale della stazione ferroviaria ospita un complesso residenziale in cui abitano decine di famiglie: a un tiro di schioppo, una clinica privata e il quartier generale della Chiesa mormone goriziana. A dare nell'occhio, inevitabilmente, le giovani prostitute, «sempre vestite di tutto punto, con abiti luccicanti di paillettes, calze a rete e mini vertiginose – conferma una passante -. Mi è capitato di vederle la sera, mentre fumavano una sigaretta all'esterno dei locali: tutte giovanissime, tutte dai tratti somatici chiaramente orientali».
Christian Seu
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