Infarto al cinema durante un film porno

È morto fulminato da un infarto mentre stava guardando un film a luci rosse al cinema Diana di Udine. Non c’è stato nulla da fare per un triestino di 52 anni, del quale non pubblichiamo le generalità per una evidente questione di rispetto e delicatezza nei confronti dei familiari. L’episodio si è verificato l’altra sera attorno alle 22: si era appena conclusa la proiezione del film “Trans connection”.
Lo spettatore triestino era seduto in una poltrona verso il fondo della sala. Quando si sono accese le luci un addetto lo ha trovato privo di sensi. Il capo era riverso su un lato. Ha cercato di scuoterlo, ma non c’è stata alcuna reazione.
È scattato l’allarme. Subito dalla direzione del cinema è stato chiamato il Servizio 118. È arrivata un’ambulanza. I sanitari hanno cercato di rianimare lo spettatore. Ma il cuore non si è ripreso. Il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso.
L’uomo non aveva documenti con sè. In tasca gli sono stati trovati solo un cellulare e la chiave di una vettura Fiat Punto. Ed è stato proprio grazie al numero del telefonino che è stato possibile identificarlo. Dalla sala operativa della Questura è stata verificata infatti l’intestazione della scheda sim abbinata al telefonino.
Poi è emerso il nome. È quello di un uomo di 52 anni abitante nel rione di Roiano. Poi gli agenti della Polizia locale hanno avvisato i familiari. Intanto gli agenti hanno cercato la vettura nella zona di via Cividale, vicino al Cinema Diana. La Punto era stata parcheggiata a una cinquantina di metri. Ieri mattina, infine, sono arrivati a Udine il fratello e la sorella dell’uomo e - all’obitorio - lo hanno riconosciuto.
Secondo la ricostruzione degli investigatori della Polizia locale di Udine, l’uomo era arrivato al Cinema Diana attorno alle 20 e aveva acquistato regolarmente un biglietto per assistere alla proiezione del film. In quel momento in sala non c’erano molti spettatori, al massimo un paio di decine. L’uomo si è seduto in una poltrona verso la fine della sala, dove non c’erano altri spettatori. Poi il malore. Ma nessuno si è accorto di nulla fino a quando non si sono riaccese le luci della sala. (c.b.)
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