Investimenti per 58 milioni fasi produttive accelerate

Prefabbricazione, preallestimento e allestimento dei blocchi concentrati a terra mentre la lavorazione delle lamiere sarà trasferita a San Giorgio di Nogaro
Bonaventura Monfalcone-22.06.2018 Varo Carnival Venezia-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-22.06.2018 Varo Carnival Venezia-Fincantieri-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Fincantieri investirà 58 milioni di euro nello stabilimento di Panzano ai fini dell’ottimizzazione dell’attività produttiva propedeutica all’importante carico di commesse acquisite. L’impegno economico è spalmato sui prossimi tre anni.

Si tratta di un’operazione di razionalizzazione delle aree produttive, come ha spiegato l’azienda, basata sull’anticipazione di determinate fasi lavorative.

Attività di predisposizione dei blocchi collocate a terra, riducendo le lavorazioni a bordo nave.

La rimodulazione organizzativa considera anche una modifica in ordine alla lavorazione delle lamiere, con il trasferimento della produzione a San Giorgio di Nogaro, nella Bassa Friulana, affidata al Centro Servizi Navali.

In altre parole, lamiere che arrivano in stabilimento già pronte e i blocchi “assemblati” a terra, prima del trasferimento a bordo nave. Il tutto, ha sempre spiegato Fincantieri, «senza impatto occupazionale».

L’investimento pianificato da Fincantieri va nella direzione di ciò che l’azienda ha definito un’«ottimizzazione per qualità ed efficienza produttiva», a fronte di vantaggi in termini di costi, tempistiche, tenendo conto anche dell’aspetto in ordine alla sicurezza.

Una prospettiva che se condivisa sotto il profilo dell’evoluzione del sistema produttivo, con un miglioramento sostanziale ai fini della sicurezza, ha tuttavia sollevato preoccupazioni da parte delle Organizzazioni sindacali.

In termini di gestione e di dirottamento degli investimenti, che per Fim, Fiom e Uilm, «non includono opere di riqualificazione del bacino», ma anche per quanto riguarda il rapporto tra le maestranze dirette e dell’appalto.

In sostanza i sindacati chiedono una valorizzazione infrastrutturale tale da mantenere e rendere sempre più competitive le attività produttive interne attraverso quindi l’assunzione di ulteriori maestranze dirette. Significa pertanto la diminuzione del subappalto.

Attualmente sono circa 1.500 i lavoratori dipendenti di Fincantieri, mentre i lavoratori indiretti sono circa 6 mila.

Martedì i segretari provinciali Livio Menon, per la Fiom, e Antonio Rodà per la Uilm, nonché il segretario regionale della Fim, Gianpiero Turus, hanno dato conto ai lavoratori di quanto appreso dall’azienda. Il tema investimenti è stato dicusso durante le assemblee dei lavoratori scandite sui tre turni della giornata, alle quali, hanno riferito i sindacati, hanno partecipato oltre 800 operai.

Le Organizzazioni sindacali hanno spiegato di volersi rivolgere alla politica coinvolgendo le istituzioni locali, il Comune e la Regione, al fine di poter approdare al ministero competente.—



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