Irisacqua azienda in salute con oltre 350 milioni di interventi in attuazione

La società è la più grande stazione appaltante della provincia grazie agli interventi inseriti nel Piano d’ambito 
Bumbaca Gorizia 01.11.2014 Sede IrisAcqua Fotografia di RobyMarega
Bumbaca Gorizia 01.11.2014 Sede IrisAcqua Fotografia di RobyMarega



«Un’azienda in salute, vicina al cittadino e presente sul territorio».

Questo il commento di sintesi espresso da Gianbattista Graziani, amministratore unico di Irisacqua, nel presentare, ieri mattina, il bilancio sociale dell’azienda per la gestione provinciale della rete idrica relativo agli anni 2015-2017. Un triennio «scoppiettante da tutti i punti di vista», dove i «bilanci sono sani, con un utile commisurato al contesto», è stato detto nel corso dell’incontro. Parliamo di un’enorme quantità di statistiche che presentano vari dati reperibili anche dal consumatore, scaricando il bilancio sociale dal sito di Irisacqua.

È proseguita, ad esempio, la lotta alle perdite piuttosto ingenti che affliggono la rete idrica provinciale. Cediamo infatti il 36% dell’acqua che vi scorre all’interno, una percentuale che è comunque discretamente inferiore rispetto al 43% registrato nel 2007. Irisacqua è poi «la più grande stazione appaltante della provincia», con circa 350 milioni di euro di lavori in piedi. «Gli investimenti sono più semplici da attuare anche perché gli insoluti sono solo il 2 per cento, per quanto riguarda i mancati pagamenti delle bollette». Così ha precisato il direttore generale dell’ente, Paolo Lanari, sottolineando poi un altro dato: «Su 100 euro di spesa per abitante, 71 vengono destinati agli investimenti. La media italiana è di 29 euro pro capite».

Di lavori da fare, ce ne sono davvero tanti. Prosegue, ad esempio, il mega-progetto di sostituzione di circa 350 chilometri di condutture in cemento–amianto. Al momento, sono 60 i chilometri di tubature sanati dal pericoloso agente cancerogeno. Tra il prossimo anno e il 2020 Irisacqua interverrà nel progetto chiedendo altri fondi per circa 30 milioni di euro. Il periodo 2018-2020 vedrà, in generale, l’avvio e la realizzazione degli interventi più importanti del Piano d’ambito, ovvero i lotti della cosiddetta “Dorsale”, della fognatura di Savogna d’Isonzo e appunto la sostituzione del cemento amianto.

Tutto questo avrà costi che andranno ad incidere in bolletta? «Ormai il costo della bolletta è determinato dall’Arera, l’Autorità per la gestione dell’acqua nazionale che stabilisce gli eventuali aumenti in base a un equilibrio tra i parametri degli investimenti e i costi di gestione dell’azienda. È difficile stabile quanto e quando le bollette subiranno delle variazioni, perché gli importi vanno calcolati a investimenti effettuati», la precisazione di Lanari. Genericamente, si è parlato comunque di un incremento del 6 per cento circa, ma è un dato da prendere con le pinze.

Il bilancio sociale non parla però solo di numeri, ma anche di azioni come il potenziamento gli incontri nelle scuole per dare vita a «una cultura dell’acqua nelle giovani generazioni». Uno degli obiettivi dell’ente è poi redarre il cosiddetto “Water safety plan”, un piano per il controllo degli inquinanti emergenti che consentirà il monitoraggio lungo l’intera filiera idrica provinciale. —



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