Irisacqua, è scontro sulle consulenze

GORIZIA. Regole. Regole da rispettare e, forse, non rispettate. «Indirizzi che sono stati inoltrati anche a Isontina Ambiente, la quale si è uniformata senza nulla eccepire, al contrario di Irisacqua», annota l’assessore comunale Dario Obizzi.
A ventiquattr’ore dall’assemblea dei soci di Irisacqua, richiesta a gran voce dai sindaci di centrosinistra, sbuca il verbale della riunione del coordinamento soci di Irisacqua datata 14 settembre 2020. A quell’incontro, oltre a Obizzi (in qualità di presidente delegato), parteciparono l’assessore monfalconese Venni, il sindaco di Grado Raugna, il vicesindaco di Fogliano Redipuglia Dreossi, il primo cittadino di Romans Furlan, oltre al presidente del collegio sindacale Fathi e alla componente dello stesso organismo Ceccotti. Assenti, invece, i componenti dell’Organo di vigilanza (Odv) Lorenzon, Verdimonti e Pedeferri. L’ordine del giorno prevedeva un unico punto in discussione: la comunicazione «degli esiti dell’attività di controllo analogo congiunto». E ciò che emerge non è banale. Anzi, secondo Obizzi, sarebbero le decisioni prese proprio in quella riunione ad «aver fatto arrabbiare qualcuno», perché è stato delineato un quadro di regole analogo a quello che i Comuni sono tenuti a rispettare «al fine di una maggiore trasparenza». Linee-guida che avrebbero dovuto regolamentare le spese di rappresentanza (con la previsione di un Regolamento interno che preveda dei passaggi documentali e motivazionali che giustifichino la spesa sostenuta e permettano di identificare gli ospiti); l’assunzione del personale (con l’invito a informare, con adeguato anticipo, il Coordinamento/Comitato tecnico preliminarmente alla emanazione di ogni singolo bando selettivo nonché in merito ad eventuali riorganizzazioni interne che andranno illustrate e motivate); gli incarichi giudiziali (i legali dovrebbero essere scelti, salvo casi particolari e previa congrua motivazione scritta, fra gli iscritti ai propri elenchi interni appositamente costituiti come già avviene in molteplici realtà pubbliche). Quindi, si chiedeva che, sotto la soglia dei 40 mila euro, venissero richiesti almeno tre preventivi, nel principio della «rotazione» e della «turnazione». Cosa che, a quanto appare, oggi non accadrebbe.
Il coordinamento soci stabiliva anche il modus operandi per gli incarichi stragiudiziali e le consulenze esterne, riferite al settore legale ma comunque estese a qualunque incarico conferito dalla società «prescindere dalla sua natura ed oggetto».
Insomma, regole. Regole proposte dal coordinamento dei soci e approvate all’unanimità, come c’è scritto chiaramente nel verbale. Oggi, l’assessore Obizzi torna a manifestare «grande serenità» riguardo alle osservazioni dell’Organo di vigilanza sul suo conto, sfociate in un esposto alla Procura della Repubblica, cui ha fatto seguito la sua “controdenuncia”. «Non sono tranquillo, di più. E preferisco non fare altri commenti, rammentando però gli esiti di quella riunione del coordinamento soci». Come a dire: a buon intenditor, poche parole
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