Isola naturale con i fanghi del dragaggio

Un progetto tra Csim e Wwf alla foce del Timavo grazie agli scavi del canale Est-Ovest per le barche

Barche a vela rischio incaglio nel canale di accesso Est-Ovest e Villaggio del Pescatore, nei prossimi giorni sono attese novità sul dragaggio coordinato dal Consorzio per lo sviluppo industriale e che dovrebbe iniziare a maggio. La situazione è piuttosto critica in alcuni punti, questo soprattutto per le mareggiate del novembre scorso che hanno peggiorato la situazione con apporto di materiali (sabbia, fango) in quantitativi maggiori del previsto.

A metà settimana dovrebbe tenersi una riunione tecnica in regione sul progetto del Consorzio, è previsto il dragaggio tra i 5 e i 10 mila metricubi di materiale e si è in attesa degli ultimi permessi, tra cui quello della direzione Ambiente della Regione.

E proprio per quanto riguarda il deposito di queste sabbie-fanghi, tra le varie ipotesi tecnica ce n’è una che potrebbe fare felici gli ambientalisti. Il Csim infatti e in particolare il presidente Enzo Lorenzon sta intessendo dall’inizio del suo mandato un fitto confronto con il Wwf su tutti i lavori che interessano il canale di accesso al porto (che sarà oggetto dell’escavo) e lo stesso canale Est-Ovest dal Villaggio del Pescatore, tutte aree attorno alla zona Sic in una parte della Cassa di colmata. Una soluzione per il deposito dei fanghi di dragaggio infatti potrebbe essere quella di realixzzare un sistema di barene, io meglio un’isolotto nell’area di accesso al canale in prosdsimità della foce del Timavo. Una soluzione perfettamente condivisa dal Wwf che ne parla proprio in una relazione in cui si fanno osservazioni sui prossimi lavori di scavo a mare e inviata alle varie istituzioni coinvolte. Si tratta di un isolotto sabbioso-limoso paralllelo al canale di accesso al Timavo-Locovaz, per favorire la nidificazione del “Fraticello Sternula albifrons”. Questo isolotto secondo il wwf avrebbe finalitòà naturalistiche, andrebbe precluso all’accesso dei visitatori. L’altezza massima dovrebbe essere intorno al metro sul livello del mare e dovrebbe essere fatta anche una costante cura.

Un ottimo compromessio tra lo sviluppo turistico, industriale dell’area del Lisert (ci sono in gioco non solo doverse centinaia di diportisti, ma tutta l’attività cantieristica delle imbarcazioni da diporto che vede in primo piano realtà da Monte Carlo Yachts fino a Cantiere Alto Adriatico, Nautec, Ocean, Marina Lepanto CsrackBoat ed altri).

Una soluzione, è la più logica e adeguata, che vedrà risposte proprio in questi giorni come gli altri percorsi tecnici per il deposito dei materiali di dragaggio che vanno dallo scarico a mare in zone ad hoc sino al trattamento a terra dei materiali dalla Gesteco. (g.g.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo