Italia Nostra: «Mai più Sud Halle»

L’opera definita “un misfatto”. L’associazione gioca d’anticipo sui progetti futuri di Aquileia

di Elena Placitelli

AQUILEIA

Dopo il “misfatto” della Sud Halle, l'associazione Italia Nostra continuerà a monitorare la valorizzazione del sito archeologico di Aquileia, per evitare che simili interventi non vengano replicati. L'associazione a tutela del patrimonio terrà dunque sotto controllo i prossimi lavori in programma nella città romana. Con particolare riferimento alla copertura del fondo ex Cossar, il cui progetto preliminare verrà redatto sulla base di quanto proposto da Eugenio Vassallo, docente ordinario dello Iuav di Venezia, che ha vinto il concorso di idee di 6 milioni di euro. Non si placa, dunque, la polemica per la valorizzazione dei mosaici paleocristiani rinvenuti nell'Aula Sud (Sud Halle) del battistero, inaugurata per la visita del Papa del 7 maggio scorso. Il nuovo edificio, costruito in adiacenza al battistero e a pochi passi dalla basilica di Popone, ha destato preoccupazioni fin dalla posa della prima pietra. Ma ora Italia Nostra gioca d'anticipo sui progetti futuri. Ha convocato un incontro con la Soprintendenza e la Fondazione Aquileia, al fine di fissare una serie di parametri condivisi, su cui lavorare per una corretta tutela del patrimonio archeologico. Il vertice si è tenuto venerdì davanti alla Sud Halle, che l'associazione culturale definisce «il luogo del misfatto». A rappresentare Italia Nostra la presidente regionale Luciana Boschin e i due esperti Francesco Castellan e  Mario Chinese. Presenti il direttore regionale per i beni culturali del Friuli Venezia Giulia, Giangiacomo Martines, la direttrice del Museo archeologico nazionale Paola Ventura, il direttore della Fondazione per la Conservazione della basilica, Arnaldo Becci ed Erica Zanon della Fondazione Aquileia.

«Pur tenendo conto delle esigenze funzionali per la protezione e fruizione del mosaico paleocristiano – afferma la presidente dell'associazione –, per le sue caratteristiche architettoniche la Sud Halle non risponde ai dettami delle diverse scuole di pensiero sulla tutela dei beni storici, archeologici, artistici e culturali. C’è tra l’altro il pericolo che divenga il paradigma per altri consimili “restauri”». E giù con le critiche: «L’opera presentata nelle illustrazioni del progetto come se si trattasse di una sorta di installazione di una vetrata panoramica, è divenuta invece un intervento edilizio con mattoni e cemento armato, e realizza un ampliamento del complesso basilicale che, effettuato su un monumento altamente significativo, comporta la sua manomissione e ne compromette la secolare immagine». Insomma, tutelare un monumento non significa solo conservarne l’integrità, ma anche il contesto. Solo che, se le Fondazioni hanno ritenuto prioritaria la fruibilità dei mosaici, per Italia Nostra bisognava aspettare: «Conviene attendere nuove tecnologie, se per salvare i mosaici devo danneggiare la basilica». Ribadendo che «la Sud Halle è stata realizzata ignorando le buone regole della disciplina, come un affronto a tutte le intelligenze che si sono spese per il Codice per i beni culturali, i convenuti – chiosa la presidente - hanno trovato importante formare un terreno comune di riconoscimento dei parametri, che serviranno ad attribuire valori condivisi per una corretta tutela dei beni culturali».

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