Joe Bastianich incorona i vincitori del Noé

GRADISCA. «Con i suoi metodi Josko Gravner ha rivoluzionato il mondo del vino. A noi operatori della ristorazione spetta il compito di saper trasmettere ai nostri clienti la qualità e la ricchezza del Fvg in campo vitivinicolo».
Joe Bastianich, atteso special guest del Gran Premio Noè di Gradisca, ha omaggiato con queste parole uno dei premiati dell'edizione 2016 degli "oscar" al mondo enoico regionale. Giunto al Nuovo Teatro Comunale in ritardo, camicia chiara, pantaloni color crema e cappellino da baseball, l'imprenditore della ristorazione e star di Masterchef non si è trattenuto molto, accontentando pochi fortunati cacciatori di selfie ed autografi prima di allontanarsi a passo veloce. Ma nel suo intervento ha avuto parole dolci per la nostra regione. «La sfida più bella è far capire a un cliente di Los Angeles, o di Singapore, cosa c'è dentro a quel bicchiere di vino. Noi forse diamo per scontata la ricchezza che viene da questo territorio e dai suoi vini, i migliori in Italia e nel mondo». Folto il parterre di autorità intervenute alla cerimonia di consegna delle statuette raffiguranti il patriarca Noè che sin dal 1965 premiano l'eccellenza enogastronomica regionale: dalla senatrice Laura Fasiolo, all'assessore regionale all'Agricoltura Cristiano Shaurli, al sindaco di Gradisca Linda Tomasinsig, alla vicepresidente provinciale Mara Cernic. Dedicato alla Malvasia, vino transfrontaliero che unisce tre popoli, l'evento prosegue anche oggi con le degustazioni e momenti culturali all'enoteca Serenissima. Fra i premiati, l'Ateneo di Udine per aver istituito fin dalla sua costituzione nel 1978 la facoltà di Agraria e per aver poi creato con lungimiranza il corso di diploma e successivamente quello di laurea in Viticoltura ed Enologia. E poi, visibilmente emozionato e applaudito come detto da Bastianich, il viticoltore di Oslavia Josko Gravner per la sua scelta di tornare alla vitivinicoltura delle origini - come ai tempi del patriarca Noè -, sperimentando tecniche antiche, come l'utilizzo delle anfore, e valorizzando metodi naturali, sia nel vigneto che in cantina, che negli anni sono diventati una filosofia e una scuola seguita in tutto il mondo. «Sono felice abbiate voluto premiare uno che va controcorrente. L'agricoltura deve tornare indietro, noi operatori del settore abbiamo una responsabilità: guarire la nostra terra». Un'altra statuetta è stata quindi consegnata alla famiglia dei principi Porcia, per essersi particolarmente distinta per la propria attività nella valorizzazione del patrimonio vitivinicolo del Fvg, forte di una storia che comincia nel 1181. Quanto a lui, Bastianich, il riconoscimento è stato motivato per l'impegno suo e della famiglia nella promozione, da oltre trent'anni, dei vini delle migliori aziende friulane attraverso la catena dei ristoranti di loro proprietà negli Stati Uniti, e per aver scelto di aprire nella nostra regione un'azienda vinicola (con annesso ristorante e B&B) i cui prodotti contribuiscono a diffondere la conoscenza del "Vigneto Friuli". Inoltre, una targa è stata consegnata alle due aziende agricole che hanno raggiunto i migliori risultati nelle guide italiane, ovvero l'azienda agricola Zidarich di Prepotto di Duino-Aurisina per la Vitovska Kamen del 2013 e l'azienda Lis Neris della famiglia Pecorari di San Lorenzo Isontino per l'uvaggio bianco Lis del 2012. Una terza targa è stata consegnata al Club enologico isontino di Monfalcone.
Luigi Murciano
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