La Bennati di San Canzian amplia l’impianto di biogas

La società agricola, che dal 2010 è produttrice di energia, presenta la procedura per raddoppiare l’alimentazione con i reflui zootecnici. Il Comune chiama l’Arpa
Laura Blasich

/SAN CANZIAN

Già produttrice di energia dal 2010, la società agricola Aziende Bennati di San Canzian d’Isonzo punta a realizzare un secondo impianto a biogas, di taglia “elettrica” inferiore e alimentato per la quasi totalità dai reflui zootecnici. La società ha presentato in queste settimane la Procedura abilitativa semplificata per il progetto, come previsto e concesso dalla legge regionale 19 del 2012 per gli impianti a biomassa o biogas di potenza inferiore a 1 megawatt, e l’amministrazione di San Canzian ha deciso di affidare all’Arpa regionale l’incarico di supportare l’istruttoria comunale, che prevede passaggi in commissione Urbanistica e poi in Consiglio comunale. Il sindaco Claudio Fratta e il suo “vice” e assessore all’Ambiente Andrea Alessio hanno nel frattempo effettuato un primo incontro e una visita nell’azienda di località Rondon.

«Il progetto effettuerà i passaggi previsti, ma pare davvero migliorativo sotto il profilo ambientale per il nostro territorio – afferma il sindaco –, perché si accompagnerà a una serie di interventi nelle stalle».

Secondo quanto riferisce l’ente locale, il progetto prevede la raccolta dei reflui ed il convogliamento diretto, tramite condotti, nelle vasche coperte comprese nell’impianto da 300 kWe di potenza. «Si eviteranno quindi possibili dispersioni di reflui in caso di pioggia elevata, oltre che, per quel che riguarda la qualità dell’aria, di inquinanti e di odori», afferma Fratta, sottolineando le dimensioni dell’azienda. Fondato nel 1938 da Arnaldo Bennati, un armatore navale ligure di successo trasferitosi in quegli anni a Venezia, il centro agricolo e zootecnico, stando a dati alcuni anni fa, aveva 900 bovine in lattazione, gestendo in totale circa 1.800 capi di bovini da latte di razza frisona italiana per una produzione di 75 mila quintali di latte all’anno che la società puntava ad aumentare attorno ai 90 mila. L’azienda agricola occupa una superficie totale di 901 ettari di cui attorno ai 700 a foraggio, mentre gli edifici coprono circa 55 mila metri quadri, tra stalle, sala mungitura, strutture varie, silos e palazzina uffici. Altri edifici aziendali, chiamati “Stalle vecchie”, coprono una superficie totale di circa 22 mila metri quadri e sono utilizzati per l’alloggio del personale, come officina di riparazione e come magazzini per l’agricoltura. Il Piano regolatore comunale una decina d’anni fa è stato integrato con la variante 13, non sostanziale, che consente proprio la realizzazione di impianti a biogas.—

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo