La biblioteca “precaria”: per ogni libro è un’odissea

Uffici in sofferenza nel giorno di riattivazione integrale di prenotazioni e prestiti dopo l’allagamento della Civica? Un esempio? “La coscienza di Zeno” non c’è
Di Gianpaolo Sarti
Lasorte Trieste 16/07/12 - Via Madonna del Mare, Biblioteca Civica
Lasorte Trieste 16/07/12 - Via Madonna del Mare, Biblioteca Civica

Due giorni per “Confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo, quattro per una vecchia edizione de “I promessi sposi” dell'immortale Alessandro Manzoni. “Materada” di Fulvio Tomizza è merce rara. Per non parlare de “La coscienza di Zeno”; nella città di Svevo è un'impresa praticamente impossibile. Su 155 copie esistenti nemmeno una è disponibile.

Va meglio con “Danubio” di Claudio Magris. Così, dopo un'ora abbondante di ricerche e tentativi, la semplice richiesta di un paio di libri al sistema bibliotecario comunale si trasforma in una mezza odissea. «Cosa vuole che le dica – allarga le braccia, sconfortata, l'impiegata in servizio – questa è la situazione». Forse solo un caso, ma ieri mattina più di qualcosa non andava. Il computer che si inceppava (pare per un intervento sul wi fi), il collega al piano superiore che, nonostante l’ascensore, si rifiutava di portare i volumi. E, ancora, la sala di lettura chiusa per lavori, le email con le richieste dei cittadini, ahimè, svanite nel nulla.

Nel caos calmo degli uffici di via Madonna del Mare bisogna armarsi di pazienza. È lì che il Comune gestisce le prenotazioni e i prestiti, riattivati interamente proprio ieri. Gli allagamenti dello scorso inverno nella storica Biblioteca civica di piazza Hortis avevano costretto il Comune ad aprire il servizio solo per i volumi conservati nella nuova sede di via Madonna del Mare. Su un totale di 460 mila pezzi, 360 mila si trovano nella civica; 100 mila, invece, hanno traslocato. La maggior parte, quindi, è custodita nel vecchio palazzo.

Per prendere in prestito un libro funziona così: ci si reca in via Madonna del Mare, si presenta la tessera di riconoscimento e si imbocca l’ufficio competente. E son dolori. Provare per credere. Per il tomo di Nievo, non proprio da spiaggia e ombrellone, si deve attendere un paio di giorni. L’opera sta negli scaffali dell’altro edificio e questi sono i tempi di consegna. Per “Materada” ci sono due copie, informa l’addetta, entrambe del ’72. Una è disponibile, l’altra «solo per consultazione».

Ma è con “La coscienza di Zeno” che si innesca il corto circuito organizzativo. La biblioteca ha in casa ben 155 titoli: i primi, nella lista, sono datati 1938. «Il sistema mi dice che sono a disposizione - afferma l’impiegata - ma deve esserci un errore di catalogazione, perché sono vecchi». Riproviamo con uno del 1930: stesso discorso. Con uno del 1923: idem. Il pc, evidentemente sottoposto a una dura prova, dà segnali di sofferenza. «Si è bloccato tutto», si dispera l’addetta. Qualcuno in fila inizia a borbottare. Con “I Promessi sposi” non va meglio. Per ricevere una copia pregiata del 1893 (sempre su consultazione) si deve attendere quatto giorni. “Danubio”, però, è subito disponibile. O quasi, perché il collega che si occupa della consegna, sulle prime, non vuole scendere dal piano di sopra: «Son stufo de 'ndar su e zo», protesta al telefono.

Ci sarebbero altri due libri, così, tanto per provare: “La bestia umana» di Zola e un saggio di George Mosse, “Le due guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti”. Per recuperare il primo si deve andare a San Giacomo alla Quarantotti Gambini o alla Stelio Mattioni di Borgo San Sergio. O, ancora, a Pordenone e a Gorizia. Dell’altro non c’è traccia.

Bianca Cuderi, direttrice del servizio chiede pazienza: «Sì, certo, mi rendo perfettamente conto che in questo momento ci sono disagi per gli utenti, cercheremo di migliorare. Devo dire - precisa - che la decisione di spostare i libri da piazza Hortis a via Madonna del Mare, avvenuta nel 2008, è stata sciagurata».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo