La canzone di Endrigo e quel verde che piace solo quando fa comodo

“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero...” cantava Sergio Endrigo. Un brano per bambini e non solo capace di insegnare l’ambiente e la natura senza rigidità....

“Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero...” cantava Sergio Endrigo. Un brano per bambini e non solo capace di insegnare l’ambiente e la natura senza rigidità. Quella con la quale devono, invece, fare i conti i vicini del cedro di via Arena. Già, perché a tutti piace il verde fino a quando non “disturba”. In questo caso il disturbo è rappresentato dagli aghi di un albero di pregio, magari del Libano, che cadono ahimè su un garage, il tetto di un’auto... Insomma, quel cedro si permette di sporcare. Poco importa che sia lì da sessant’anni, un baluardo in mezzo al cemento di case grandi e piccole.

E allora che si fa? Il condominio, o parte di esso, protesta e scrive segnalando il problema. Il proprietario del sito, la banca Antonveneta, davanti alle rimostranze cede alle insistenze per evitare altre rogne. Chiama una ditta, arrivata dal Veneto, che interviene e decapita il cedro. E lo fa, tra l’altro, in un periodo dove su quello e altri alberi nidificano gli uccelli e spuntano anche nuove chiome. Quelle che ogni tanto il cedro perde per cadere nel condominio vicino. Che sacramenta e scrive le lettere per tagliarlo. Già, il verde solo quando fa comodo. Eppure per fare un albero “ci vuole il frutto, il seme... ci vuole un fiore”. È sempre Sergio Endrigo a dircelo. (p.c.)

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