La caserma Del Fante dismessa entro l’anno
Entro la fine dell’anno la caserma “Del Fante” verrà dismessa. La notizia della chiusura della struttura militare di via Duca d’Aosta era già stata anticipata nelle scorse settimane dal generale di Corpo d’armata Giuseppe Valotto, ma la conferma sui tempi rapidi di dismissione è arrivata lunedì al comandante della brigata “Pozzuolo del Friuli”.
Nel presentare il resoconto dell’attività svolta nel corso del 2011, il generale Maurizio Boni ha spiegato che il piano di razionalizzazione del patrimonio infrastrutturale dell’Esercito prevede il trasferimento completo delle attività attualmente presenti all’interno della caserma “Del Fante” negli edifici della caserma “Montesanto” di via Trieste entro la fine del mese. Per quanto riguarda invece Palazzo Guella, sede in piazza Cesare Battisti del Comando di Brigata, i tempi saranno decisamente più lunghi. In questo caso l’arco temporale indicativo per la dismissione è di almeno tre o quattro anni. Prima che l’edificio del centro di Gorizia venga abbandonato dai militari, deve essere realizzata la nuova palazzina comando nel perimetro della “Montesanto”.
Questioni logistiche a parte, la Pozzuolo chiude il 2011 con un bilancio complessivo positivo. L’anno solare che si sta concludendo è stato caratterizzato soprattutto dalla partecipazione alla missione in Libano, la terza per la brigata goriziana in quell’area. Dallo scorso novembre a maggio di quest’anno i caschi blu della Pozzuolo hanno effettuato 13.069 pattuglie. Di queste, 5.789 si sono svolte di notte. Quelle congiunte con le forze armate libanesi sono state 1.053 (540 diurne, 513 notturne). Lungo la Blue-line, la linea di demarcazione tra Libano e Israele, il 3° Genio guastatori ha poi bonificato 2.246 metri quadrati di terreno.
Nel ricordare il capitano dei Lagunari Riccardo Bucci, deceduto in Afghanistan in un incidente stradale, il generale Boni ha quindi sottolineato anche la presenza del suo personale nella provincia di Farah e il contributo dato sia nell’attività di addestramento delle forze armate afghane, sia in quella di sminamento che ha portato a più di un centinaio di interventi per neutralizzare ordigni improvvisati (Iedd) disseminati sul territorio.
Tra le operazioni citate dal generale Boni non poteva mancare poi quella eseguita a Gorizia per la rimozione della granata d’artiglieria risalente alla Prima guerra mondiale e fatta brillare alla fine di luglio all’interno dell’anello della rotonda di Sant’Andrea. È stato solo uno dei 350 interventi di bonifica eseguiti in patria dai genieri della brigata “Pozzuolo del Friuli”. (s.b.)
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