La Casillo verso il riavvio richiama a colloquio gli ex lavoratori licenziati

Bonaventura Monfalcone-21.05.2019 De Franceschi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-21.05.2019 De Franceschi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura



Si può parlare finalmente di conto alla rovescia per la ripresa produttiva alla Molino Casillo di Monfalcone: se tutto procede riparte entro l’anno. È in fase avanzata la ristrutturazione dell’impianto, ma soprattutto sono iniziate le interviste per selezionare il personale che servirà al revamping.

Ma la notizia di maggior rilievo è che ai colloqui di lavoro sono stati chiamati la gran parte degli ex dipendenti che lavoravano per la De Franceschi che aveva chiuso i battenti lasciando in strada una cinquantina di persone. Attualmente alla Molino Casillo lavorano in sette e per il rilancio dell’impianto ne serviranno almeno altre 15. Già qualcuno degli intervistati è stato assunto dopo il colloquio, altri, soprattutto ex dipendenti, lavorano con contratto con le aziende che si occupano della ristrutturazione degli impianti, dei montaggi, altri anche nel settore della pulizia della Molino Casillo.

L’azienda per ora non ha ripreso l’attività molitoria, lavora gestendo il traffico per “conto terzi” nei silos e per questo sta facendo funzionare a pieno ritmo la banchina portuale dove attraccano diverse navi cariche di cereali. Il via alla ripresa è per la fine 2019, inizio 2020, date precise queste legate soprattutto al decollo logistico portuale della Molino Casillo che è considerata strategica non solo per la posizione verso il mare con tanto di banchina, ma perché c’è la connessione, che verrà riattivata, con il raccordo ferroviario che attraverso l’area Schiavetti-Brancolo, che collega l’azienda alla rete ferroviaria nazionale attraverso la stazione di Ronchi Sud.

Le trattative sul tavolo con Rfi, il Consorzio per lo sviluppo economico e la Regione sono ormai in fase avanzata e già a fine 2018 la stessa Rfi ha tracciato i tempi di riapertura del raccordo: dodici mesi dalla firma della convenzione sul programma di lavori avvenuta a fine anno.

Quindi il via a fine 2019 inizio 2020. Si tratta di riattivare sette chilometri di ferrovia realizzati molti anni fa dallo stesso Consorzio industriale e poi chiusi dalle Ferrovie per inutilizzo. Un raccordo strategico per Casillo. Le opere di manutenzione (pulizia e ripristino) sul tratto dei 7 km sono già conclusi, bisogna terminare (si tratta di opere molto specifiche) l’elettrificazione degli ultimi 700 metri di ferrovia di competenza di Rfi, nella zona della stazione. Per questa parte serve circa un milione di euro.

I soldi erano già stati stanziati, e per le parti a valle della stazione sono stati già spesi. Oltre 3 milioni, di questi 2 milioni e 300 mila euro erano stati già messi sul tavolo dal Consorzio, 500 mila euro dalla Casillo per la parte ferroviaria interna allo stabilimento, il resto spettava alla Regione. Bisogna fare ancora l’ultimo sforzo interventi di tipo tecnologico e di sicurezza. Il Gruppo che aveva annunciato sette milioni di investimento per far ripartire lo stabilimento ha confermato che una gran parte sono stati spesi e ormai la ristrutturazione dell’impianto è nella fase finale. –



Riproduzione riservata © Il Piccolo