La “diaspora” degli ex parlamentari grillini del Fvg

I deputati lasciano Alternativa libera. Rizzetto vicino alla Meloni. Prodani entra nel Misto e smentisce passaggi nel Pd
Walter Rizzetto e Aris Prodani ai tempi della loro “militanza” nel M5S
Walter Rizzetto e Aris Prodani ai tempi della loro “militanza” nel M5S

TRIESTE. L’Alternativa libera non è più Possibile. E così il friulano Walter Rizzetto e il triestino Aris Prodani, entrambi eletti con il Movimento Cinque Stelle, lasciano il gruppo “invaso” dai possibilisti di Pippo Civati (ex Pd) e rientrano nel Gruppo Misto di Montecitorio. Tutto è accaduto nelle ultime ore, dopo l’annuncio fatto dal Alternativa libera della restituzione di 48mila euro di parte del proprio stipendio da deputati (una buona abitudine mantenuta da alcuni ex grillini) a sostegno di progetti sociali.

Il friulano Rizzetto guida l’offensiva degli ex grillini
Walter Rizzetto nell'Aula della Camera durante la seconda votazione per eleggere il presidente della Repubblica, Roma, 30 gennaio 2015. ANSA/ ETTORE FERRARI

La nascita del nuovo gruppo alla Camera dei deputi (formato da sei dei dieci ex grillini di Alternativa libera e da quattro ex Pd che hanno dato vita a Possibile tra cui Pippo Civati e Luca Pastorino) ha causato la fuoriuscita di Sebastiano Barbanti, Mara Mucci, Aris Prodani e Walter Rizzetto che pure era stato il fondatore del gruppo Alternativa libera che d’ora in poi si chiamerà Al-Possibile. Entrano in quattro ed escono in quattro. Porte girevoli a Montecitorio.

«È stata una decisione presa a maggioranza. Non mi sento defraudato di nulla. La natura politica deve fare il suo corso - spiega Rizzetto, il deputato di San Vito al Tagliamento che non ha mai nascosto di avere un cuore che batte a destra -. Sono talmente a destra da sfociare certe volte a sinistra», ha scherzato con un giornalista.

Rizzetto è impegnato nel progetto costituente “Terra Nostra”, italiani con Giorgia Meloni. «È un progetto che intende allargare le maglie della destra. Mi pare che ce ne sia bisogno dopo la storia del centrodestra degli ultimi vent’anni. La sinistra non è stata la mia storia e non sarà certo il mio futuro», aggiunge il parlamentare friulano che è vicepresidente della Commissione Lavoro.

Nasce “Futuro Trieste” il laboratorio di Prodani
Aris Prodani

Una simpatia politica, la sua, mai celata. «Che io abbia una certa idea lo sanno tutti: provengo dalla destra giovanile», spiega Rizzetto. Il 10 marzo scorso era salito sul palco dei Fratelli d’Italia a Venezia” accolto dal coro “Uno di noi”. E, infatti, a Roma molti lo danno già in ingresso verso i Fratelli d’italia. «Penso si debba continuare a fare opposizione a questo governo. In ogni caso sono per le buone idee. In questo senso credo di essere il più post-ideologico di tutti».

Prodani, invece, viene dato in odor di Pd. Ma si tratta solo di rumors. «È una fantasia. Esco da Alternativa libera per non schierarmi e restare autonomo. Figurarsi se entro in un gruppo politico o in un partito. Tantomeno nel Pd», spiega il parlamentare triestino che si dimesso dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle il 27 gennaio scorso confluendo poi in Alternativa libera un mese e mezzo dopo.

«Massimo rispetto per le scelte dei colleghi. Ma io ho preferito tenermi le mani libere piuttosto che ritrovarmi dentro un progetto politico in cui non credo. “Possibile” di Civati è atteso a diversi appuntamenti costitutivi. Io piuttosto di entrare in un progetto adesso e poi uscirne tra venti giorni, ho preferito fare un passo indietro ora e stare a vedere come evolve la situazione. Ovvero lasciarmi tutte le porte aperte», continua spiega il deputato triestino “apartitico” e non ideologico nonostante alcune aperture nei confronti dell’indipendentismo triestino.

Lorenzo Battista
Lorenzo Battista

«Il mio obiettivo è continuare le battaglie in Parlamento a favore della città. In maniera libera - continua Prodani impegnato nei temi caldi come il turismo, l’inquinamento della Ferriera e il degrado di Miramare -. Il mio cuore non batte né a destra, nè a sinistra. Una delle cose che mi hanno fatto avvicinare al M5S è stato proprio questo essere oltre le ideologie. Mi interessano le soluzioni ai problemi. Sostengo posizioni di buonsenso che non sono né di destra né d sinistra».

Un po’ come il senatore triestino Lorenzo Battista, eletto con il Movimento 5 Stelle e finito ora nel Gruppo per le Autonomie di Palazzo Madama. La loro battaglia comune sulla Ferriera di Servola è un esempio. «Vediamo un po’ quello che succede. Mi sento libero. Poi magari decido...» butta lì Prodani. Esperto di rally. Anche in politica a quanto pare.

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