La diversità è ricchezza. Lo insegna Calicanto

Nella diversità sta la normalità e valorizzare le differenze aiuta a superare le barriere fisiche e mentali. L'Associazione sportiva dilettantistica Calicanto che, 10 anni, mette assieme giovani disabili e non in un gioco di squadra per condividere un percorso che, attraverso lo sport, aiuta a superare la paura del diverso. Ed ecco che la diversità diventa una ricchezza da spendere nel confronto con l'altro. Una convinzione che l’associazione - nata nel 2001 con progetti di inclusione per giovani dai 10 ai 30 anni -, ha ribadito ieri nel convegno “Abilmente diversi nella vita e nello sport”.
Al centro del dibattito la volontà di creare un modello di buone pratiche condivise per dare ai giovani, non solo disabili, un'opportunità in più nel vivere un'esperienza di integrazione: «Vogliamo far conoscere la nostra esperienza – ha spiegato la presidente di Calicanto Elena Gianello -. Questo convegno vuol essere la base di partenza per realizzare un modello scientificamente fondato di vita integrata da esportare anche nello sport». Per questo si deve superare l'ipocrisia che il diverso non esiste, ha indicato la neuropsichiatra Silvana Cremaschi: «Ma è importante valorizzare le differenze, le diverse intelligenze, per far sì che ognuno dia il meglio di sé». «Calicanto - ha affermato il dirigente scolastico Andrea Avon - si inserisce nel passaggio difficile tra le medie e le superiori, quando gli adolescenti si trovano ad avere altri interessi e tendono ad allontanarsi dai compagni disabili. Lo sport diventa un modo per avvicinare». Così come la musica. «Grandi musicisti come Ray Charles o Michel Petrucciani avevano delle disabilità – ha ricordato Fabio Clary del progetto “La musica in corpo” - eppure hanno saputo esprimere il meglio di sé”. (i.g.)
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