La federazione attacca dopo la caduta in moto: «Pista non omologata»

AQUILEIA. È polemica dopo l’incidente verificatosi, nei giorni scorsi, in località Beligna, sulla pista di motocross, poco distante dal ristorante “Al Morar”. Un ragazzo di 23 anni era caduto con la motocicletta durante un allenamento amatoriale.

Interviene Mario Volpe, coordinatore nazionale Motocross Epoca, membro della consulta nazionale e vicepresidente CoRe Fvg. «Il terreno dove è occorso l’incidente di un atleta di motocross, per altro non l’unico, – scrive Volpe in una lettera inviata al quotidiano – in realtà non è una “pista” di motocross o un impianto sportivo dedito a tale disciplina in quanto lo stesso non è omologato e non risulta nemmeno tra gli impianti sportivi riconosciuti dal Coni, per cui è errato definirlo pista di motocross. Affermo ciò in quanto l’unico ente che per legge può rilasciare un certificato di omologa all’attività di motociclismo, è la federazione di rifermento e in questo caso la Federazione Motociclistica Italiana Fmi»

Mario Volpe aggiunge: «Ci tengo a fare questa precisazione a tutela di tutti gli iscritti alla federazione, che acquisiscono il titolo di accesso a tali impianti sia con tessere che con licenze agonistiche rilasciate dalla Federazione Motociclistica Italiana e a tutela di tutti gli impianti sportivi della regione, che sono in regola con le normative di omologazione. Lo stesso ente di promozione cui l’associazione del terreno in questione è associata lo specifica in modo chiaro. Approfitto per esortare tutti gli appassionati di motocross che vogliono passare una giornata di sport con serenità e sicurezza ad accertarsi che l’impianto sportivo abbia la dovuta omologazione da parte della federazione, unico ente omologatore».

Interpellato, il presidente dell’associazione “Las Vegas Park asd”, Massimo Liut, che gestisce la pista di motocross, preferisce non rilasciare dichiarazioni. —

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