La festa dei 20 mila al concerto di Ultimo a Trieste

La pioggia non rovina lo show del cantante romano: i fan lo acclamano tra cori, telefonini accesi e impermeabili colorati

Sara Del Sal
Ultimo in concerto a Trieste nelle foto scattate da Andrea Lasorte
Ultimo in concerto a Trieste nelle foto scattate da Andrea Lasorte

TRIESTE Buio, boato, musica. Un fondale nero su cui prima è comparsa la scritta Ultimo portandolo a tingersi di giallo, rivelandolo in carne e ossa ai suoi ventimila fan accorsi da ogni dove con una partenza a pieno ritmo con “Il capolavoro”. Jeans nero, giacca “logata”, bandana bianca e nera al collo e cappellino nero, portato ovviamente al contrario.

In un secondo lo stadio Nereo Rocco si anima. Segue “Sono pazzo di te” e lo stadio canta. Nonostante la pioggia, che ha fatto tardare l’inizio di una ventina di minuti per le pulizie del palco, ma che non ha fatto spostare di un centimetro nessuno. La musica vince sulla pioggia, sempre. Anche ieri sera. Ventimila voci all’unisono hanno accolto il loro beniamino e sono state da brivido quando è partito “Il ballo delle incertezze”.

Concerto di Ultimo a Trieste, i fan allo stadio Rocco anche sotto la pioggia
Ultimo sul palco del Rocco. Foto Lasorte

Dopo una giornata soleggiata e con una temperatura godibile, alle 19.25 hanno cominciato a scendere le prime gocce di pioggia. Densi nuvoloni grigi si sono ammassati proprio sopra allo stadio e in pochi minuti la pioggia si è fatta torrenziale.

Migliaia di impermeabili hanno trasformato i fan del cantautore romano in una massa arcobaleno che ha continuato a mantenere strette le postazioni conquistate nel pomeriggio, all’apertura dei cancelli. Il palco, enorme, si presentava con un lungo braccio che si inoltrava tra il pubblico, aprendosi in uno spazio quadrato nel cuore dello stadio, con un secondo “cubo” più a ridosso della Curva Furlan.

L'attesa dei fan di Ultimo fuori dallo stadio Rocco di Trieste

La band

Ultimo ancora una volta vuole arrivare vicino ai suoi fan, nella sua terza estate nei grandi stadi, che anche quest’anno parte, come ormai da tradizione, dal Nordest e per la seconda volta consecutiva proprio dal Friuli Venezia Giulia. Un grande artista sceglie il meglio e Ultimo anche in questo tour ha voluto una serie di musicisti di prim’ordine, che hanno saputo dare corpo alle sue creazioni, che nascono da un pianoforte, per poi aprirsi non solo a una band, ma anche agli archi e ai fiati.

Lasorte Trieste 02/06/24 - Stadio Rocco Concerto di Ultimo
Lasorte Trieste 02/06/24 - Stadio Rocco Concerto di Ultimo

E la band che lo accompagna in questa nuova avventura vede Joel Ainoo alle tastiere, Manuel Boni alla chitarra, Jacopo Carlini al pianoforte, Mylious Johnson alla batteria, Raffaele “Rufio” Littorio alla chitarra, Silvia Ottanà al basso e Pierluigi Potalivo alla chitarra e cori. La sezione degli archi ha visto impegnati Tommaso Belli con il suo violino, Chiara Di Benedetto al violoncello, Alessia Giuliani al violino e Marco Venturi alla viola, ai fiati Davide Albrici con il suo trombone, Alessandro Bottacchiari alla tromba, Andrea Innesto al sax. Ad Alice Tombola sono stati affidati i cori, mentre la direzione musicale è stata affidata ad Andrea Rigonat.

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Il palco a Trieste e Ultimo

Il disco più venduto in Italia

Per Ultimo la partenza di questo nuovo tour arriva dopo la conferma di qualche giorno fa: il suo “Altrove” è il disco più venduto in Italia. Un successo, quello di Ultimo, al secolo Niccolò Moriconi, che è stato celebrato anche dalla città di Roma, che gli ha dedicato un parchetto perché porta con orgoglio la bandiera della capitale, valorizzando e abbellendo quel luogo, nel suo quartiere, quello di San Basilio.

Lasorte Trieste 02/06/24 - Stadio Rocco Concerto di Ultimo
Lasorte Trieste 02/06/24 - Stadio Rocco Concerto di Ultimo

Ultimo è questo: da un lato un cantante di successo, con milioni di fan e follower sui social, ma allo stesso tempo è un musicista, un cantautore capace di raccontarsi e di raccontare la sua generazione. A ventotto anni ha già all’attivo partecipazioni a Sanremo, premi e riconoscimenti di tutti i tipi, ma la sua base di partenza è solida, perché da quando aveva otto anni ha cominciato a suonare il piano e a studiare composizione al Conservatorio di Santa Cecilia. E si vede.

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