La fidanzata: Igor è caduto per recuperare il giubbotto

Un giubbotto che era finito a terra pochi metri prima della sommità del Cippo Comici. È stata forse questa la causa indiretta che ha provocato la tragica caduta di Igor Slavich, lo studente di vent’anni precipitato mercoledì mattina durante una passeggiata assieme alla fidanzata Francesca Contenti.
Il particolare emerge dagli accertamenti dei carabinieri di San Dorligo. Secondo questa ricostruzione tutto è successo mentre i due ragazzi stavano camminando uno dietro l’altro lungo un sentiero alternativo che corre parallelo a quello del Cai. Francesca era davanti a Igor. A un certo punto, proprio vicino alla cima, il giubbotto è scivolato dallo zaino della giovane e, spinto dal vento, è volato verso il vuoto. Igor, che appunto stava dietro alla fidanzata, se n’è accorto subito e ha cercato di afferrarlo spingendosi molto probabilmente verso un punto insidioso ed esposto del sentiero. E tutto questo - come ha dichiarato la ragazza nell’interrogatorio reso ai carabinieri nell’immediatezza della tragedia - è avvenuto senza che lei se ne potesse accorgere: «Stavamo chiacchierando. Poi non ho più sentito la voce di Igor. Mi sono girata e non c’era più». Il pm Antonio Miggiani sta intanto ultimando l’indagine. Dopo aver acquisito i verbali dei carabinieri e la relazione del medico legale Costantinides, ha firmato il nulla osta per la sepoltura. I funerali sono stati fissati per lunedì dalle 11.30 alle 13.40 nella cappella di via Costalunga. Per domani intanto è stata organizzata dagli amici di Caresana una passeggiata in Val Rosandra. Un posto, aveva ricordato Matteo Zudich, uno dei sui amici, «che Igor conosceva bene e che amava». L’appuntamento di domani è per le 12.15 al rifugio Premuda.
Ma la partecipazione al dolore per la morte dell’ex studente del liceo Petrarca si è estesa non solo agli amici, ma anche agli ex studenti. «C’è un filo sottile che lega noi del Petrarca, che unisce noi, compagni di classe di ieri, che lega voi compagni di classe di oggi, ma che può avvicinare anche diverse generazioni di studenti. Poco più di un anno fa ne parlammo insieme. Io vedevo in te me stessa alla tua età: giovane, serio, pieno di interessi, di curiosità, con tanta fame di vita. La tua scuola era la mia scuola, ed è stata una scoperta poterci confrontare alla pari, poter discutere assieme con trenta anni di differenza. Quello che tu vivevi al presente era il mio passato, il Canzoniere, il Movimento, la politica», si legge in una e-mail inviata da un genitore.
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