La Finanza in festa “scopre” 1,3 miliardi di soldi fantasma

«Rendo omaggio alla Bandiera del Corpo, simbolo di abnegazione e spirito di sacrificio, insignita oggi della Medaglia d’oro al valore della Guardia di Finanza per il prezioso servizio reso in un secolo e mezzo di storia patria a tutela della libertà e della correttezza dei rapporti che regolano il sistema economico del Paese e, quindi, la sua sicurezza». È il messaggio firmato dal presidente Sergio Mattarella in occasione del 245.mo anniversario delle Fiamme Gialle, letto anche alla cerimonia triestina, andata in scena ieri alla caserma “Campo Marzio” alla presenza del comandante regionale, il generale di brigata Pietro Iovino, e dei vertici civili e militari del territorio.
Nel corso della mattinata è stata attribuita una serie di «encomi di carattere morale» a tutti quei militari che, nell’esercizio recente delle loro funzioni, sono stati in grado di distinguersi sul territorio di competenza. I riconoscimenti, consistenti in un attestato consegnato dalle massime autorità civili locali, hanno interessato, oltre a diversi agenti appartenenti ai nuclei grigioverdi di Pordenone, Monfalcone, Udine e Gorizia, anche finanzieri in servizio a Trieste. Qui, a spiccare, sono stati Stefano De Dominicis, Sebastiano Raimo e Marco Ferretti in forza alla Stazione navale («per una complessa operazione finanziaria a tutela del demanio marittimo conclusa con la segnalazione agli organi di accertamento di 18 persone concessionarie di beni demaniali e responsabili del mancato versamento di imposte locali per 2,7 milioni nel 2017»), Ivan Rollo, Vincenzo Silvano Gerini e Salvatore Carpona del Nucleo di polizia economico-finanziaria («per la vasta operazione giudiziaria condotta avverso un’organizzazione criminale di tipo camorristico dedita al reimpiego in tutto il Triveneto di ingenti disponibilità finanziarie, terminata nel marzo 2019 con lo smantellamento dell’intero sodalizio attraverso l’esecuzione di 50 ordinanze di custodia cautelare» e «il sequestro di denaro e beni per 10 milioni»), Carmen Verrengia, Giuseppina Marti e Arianna Pagani («per l’azione diretta ai danni di una cosca criminale legata a un noto clan camorristico che immetteva nel porto di Trieste ingentissime somme di denaro di provenienza illecita, poi conclusa con la condanna di sette responsabili, di cui tre in stato di arresto»). Encomi anche per Vito Caminero, Giorgio Baldusso e Luca Ameterano del Gruppo triestino-goriziano «per la tutela della spesa pubblica».
Sul finire della celebrazione sono stati ricordati i risultati conseguiti dalle Fiamme Gialle a livello regionale nell’ultimo anno e mezzo, da gennaio 2018 a maggio 2019: ammontano a 1,3 miliardi gli imponibili sottratti a tassazione scoperti in questo periodo, frutto di 2.163 «interventi ispettivi», per un’Iva corrispondente evasa di oltre 252 milioni. Sono state poi denunciate 376 persone per reati fiscali, di cui nove sono state arrestate. La priorità, così Iovino, va al contrasto dei «tentativi non isolati di infiltrazione nell’economia legale da parte di organizzazioni criminali, anche di tipo mafioso». E in affetti si contano 129 denunce per associazione mafiosa (di cui 56 arresti) e sequestri corrispondenti per 45 milioni. Tra gli altri dati significativi degli ultimi 17 mesi figurano quindi 274 chili di droga sequestrati e ben 1.313 lavoratori irregolari, 390 dei quali completamente in nero.—
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