La foce del rio Ospo alla ribalta per ridiventare scalo nautico

L’authority a caccia di concessionari per 10 mila metri quadrati 
Magr
Lasorte Trieste 09/08/13 - Rio Ospo
Lasorte Trieste 09/08/13 - Rio Ospo

L’Autorità portuale segnala alla platea degli interessati di aver a disposizione un’area di 10.000 metri quadrati sul terrapieno delle Noghere alla foce del rio Ospo nel territorio comunale di Muggia.

La finalità della rilasciabile concessione è gestire nautica da diporto. Infatti - recita l’avviso dell’Autorità - «lo specchio acqueo antistante ... potrà altresì essere oggetto di istanza di concessione per l’eventuale posizionamento di strutture per l’ormeggio delle imbarcazioni». Quindi pontili, imbarcadero e altre opportunità per l’esercizio diportistico: non si fa invece accenno alle attività di refitting o di cantieristica produttiva.

La carta dell’Autorità non entra nel dettaglio di quanti quattrini servano e di quanti posti-barca potrebbero sortire, perché prima vuole capire il grado di interesse che la foce sul rio Ospo suscita nell’ambiente della nautica giuliana. L’avviso emesso serve infatti a verificare quante istanze siano raccoglibili su questo dossier, poi in base a questo monitoraggio l’amministrazione portuale provvederà a emanare il bando. Competente, anche per le informazioni, è l’area attività demaniali dell’Authority.

Dal punto di vista dimensionale 10.000 metri quadrati rappresentano uno spazio non trascurabile, che - a giudizio degli operatori nautici - possono essere tradotti in 200-250 posti barca. La foce del rio Ospo non è un sito “vergine” dal punto di vista dei proprietari di natanti: infatti fino al 2018-19 funzionava gestito dall’associazione “Marea”, ma successivamente intervennero problemi di natura ambientale e finanziaria per cui quell’esperienza ebbe termine.

Gli operatori nautici interpellati ritengono il sito interessante ma sollevano due questioni: una riguarda le attività di bonifica che potrebbero essere richieste per rendere agibile la foce del fiume; l’altra si concentra sui numerosi furti, soprattutto di motori, che si sono verificati in passato ai danni dei proprietari delle barche ormeggiate. Circostanza questa che consiglia il futuro gestore a prendere misure di sicurezza mirate a proteggere i natanti. Ma che incrementerebbero le spese di investimento. —



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