La Galleria Fabris “cinese”: a Trieste ristorante e sala giochi

Le vetrate ancora coperte dai pannelli non lasciano trapelare nulla, ma le scritte che da alcuni giorni sono comparse sulla facciata laterale, quella per intenderci sul lato di via Martiri della Libertà, non lasciano dubbi. Lo storico locale Galleria Fabris di piazza Dalmazia è pronto a trasformarsi in una sala giochi. Per l’esattezza questa sarà la destinazione di una parte dell’esercizio, cui si affiancherà il tradizionale servizio ristorante.
Dopo che i lavori di ristrutturazione, iniziati un anno e mezzo fa, si erano fermati per alcuni mesi, da un paio di settimane una squadra di operai è nuovamente all’opera e l’apertura, se i tempi di esecuzione saranno rispettati, è prevista tra circa quattro mesi dopo lavori per un importo complessivo di 250 mila euro.
Ma come detto, il cambio di filosofia nella gestione, che dall’autunno 2011 è passata nelle mani di imprenditori cinesi proprietari di altri locali in città ed anche a Milano, è già ben visibile, come testimoniano le insegne che pubblicizzano le slot e videolottery, il jackpot da 500 mila euro e l’ingresso naturalmente riservato ai maggiorenni.
La decisione di sdoppiare l’esercizio si può leggere nella notifica di aggiornamento e integrazione ai lavori appesa sulla porta dell’ingresso principale, in cui si parla di «modifiche interne per il frazionamento dell’unità immobiliare». In un primo tempo però, sembrava che a fianco del ristorante ci fosse spazio per una vera e propria area culturale, con sala lettura, internet point, e addirittura esposizioni d’arte e conferenze. A spiegare il deciso cambio di rotta sono gli architetti progettisti: «La nostra idea originale, condivisa con il proprietario dell’immobile, il radiologo Luigi Catania, era in effetti quella di affiancare all’area ristorazione un vero e proprio contenitore culturale - precisano Paolo Iacobone e Fabrizio Fanigliuolo dello Studio Architec -. Poi però sono cambiate le esigenze del nuovo committente che ha optato per la sala giochi. Si tratterà comunque di due locali separati che avranno anche due ingressi distinti». Dunque da una parte il bar e il ristorante con cucina tradizionale e chef italiano per un centinaio di posti a sedere, in cui si cercherà di recuperare lo stile architettonico di un tempo. Dall’altra la sala giochi, aperta sette giorni su sette, con orario continuato almeno fino alle due del mattino e con una zona riservata ai fumatori. Se il ristorante dovrebbe aprire i battenti alle porte dell’estate, la sala giochi, ormai completata, sarà inaugurata a breve.
Una scelta, quella di trasformare il locale nato nel 1851 come Caffè Fabris, che lascia qualche perplessità tra la gente. Se i titolari degli esercizi commerciali della zona preferiscono non commentare, trincerandosi dietro un silenzio diplomatico, diverso è il polso dei cittadini che transitano da quelle parti e non mancano di sottolineare il passato di quegli spazi.
Come testimoniano infatti le foto d'epoca, il caffè Fabris era sistemato in una posizione strategica: la fermata delle carrozze prima, la stazione ferroviaria e il passaggio del tram poi lo rendevano gradito anche ai commercianti e ai turisti che arrivavano in città. Solo nel secondo dopoguerra quel caffè, che ospitava anche un'ampia sala biliardo, è stato trasformato in ristorante e pizzeria.
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