La guida degli armeni in missione per salvare la chiesa della comunità

Il luogo sacro di via Giustinelli versa in un grave stato di degrado Il “vescovo” di Istanbul ha incontrato Dipiazza e Torrenti
Silvano Trieste 20/11/2017 Chiesa Armena di via Giustinelli, Mons. Boghos Levon Zekiyan della Congregazione Mechitarista e Delegato Pontificio per la cura dei beni della Congregazione Armena
Silvano Trieste 20/11/2017 Chiesa Armena di via Giustinelli, Mons. Boghos Levon Zekiyan della Congregazione Mechitarista e Delegato Pontificio per la cura dei beni della Congregazione Armena
La comunità armena non ha intenzione di stare a guardare il continuo degrado in cui versa una delle sue proprietà, la chiesa, ancora consacrata, della Madonna delle Grazie di via Giustinelli 7, inaugurata nel 1859. È un complesso ubicato proprio in una delle tante vie della zona un tempo in mano ai padri mechitaristi, che nella seconda metà del’ 700 s’insediarono a Trieste, dato in comodato d’uso alla comunità cattolica tedesca che nel 2009 abbandonò l’edificio.


La comunità vuole invece agire e trovare una soluzione. Prova ne sia il fatto che ieri Levon Zekiyan, il delegato pontificio della Congregazione mechitarista, che ha il suo centro a Venezia, e arcieparca degli armeni cattolici di Istanbul, è venuto apposta a Trieste per incontrare e sensibilizzare le istituzioni locali affinché vengano in aiuto della Congregazione per il restauro del complesso, che è composto anche da otto appartamenti da restaurare. Si batte da anni per la medesima causa il “Comitato chiesa degli armeni”. La presidente Liliana Servadei Davanzo e i membri Roberto Mellini e Adriana Hovhannessian, anche vicepresidente del comitato Ararats, con il vice Fabio Mardirossian, il tesoriere Mario Sillani Djerrahian e monsignor Ettore Malnati, ieri hanno accompagnato padre Zekiyan in due incontri a porte chiuse prima con l’assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti e poi con il sindaco Roberto Dipiazza. Di mezzo c’è la richiesta di supportare una spesa di centinaia di migliaia di euro. L’opera più urgente riguarda il restauro del tetto, in parte crollato, per cui servono 25mila euro. Così come è grave la situazione all’interno della chiesa, dove è conservato malamente un organo donato da Julius Kugy. «Non abbiamo dimenticato questa proprietà – ha commentato padre Zekiyan – che è un piccolo patrimonio per la città. La nostra comunità ha avuto momenti di difficoltà, soprattutto di carattere economico, negli ultimi 40 anni. Adesso cerchiamo di recuperare, anche con l’aiuto dei cittadini. Mi fa piacere che persone che non hanno nemmeno una goccia di sangue armeno siano così legate a questo posto. Ho speranza. Abbiamo appreso apertura e disponibilità da parte di assessore e sindaco». Difatti Dipiazza ha già fissato per domani un sopralluogo in via Giustinelli: «Conoscono la situazione da lontano – ha affermato Dipiazza –. Ho espresso alcune idee, però prima di fare qualcosa devo vedere l’edificio. Penso che con l’aiuto magari della Fondazione CRTrieste e della Regione, attraverso l’assessore Torrenti, si potrebbe trovare una soluzione».


Anche l’esponente della giunta Serracchiani si è attivato per effettuare una visita alla chiesa in accordo con la Soprintendenza che consenta di prendere le prime, necessarie misure per tamponare l’emergenza legata al degrado. «Vanno subito intraprese delle azioni che ne contrastino il degrado. Ritengo necessario che sia l’intera collettività a prendersi carico di questo bene, anche in nome delle radici comuni che legano la storia di Trieste alla presenza degli armeni. Le istituzioni devono certamente fare di concerto la loro parte, con una progettazione e un piano di lavori che consentano il recupero strutturale dell’edifico e la salvaguardia dei beni. Tra questi, l’organo Kugy». Intanto il comitato ha aperto un conto corrente alla Banca Prossima, cui destinare offerte per la chiesa.


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