La Lega regala lo spray anti-aggressione

Una penna a sfera che, in caso di necessità, si trasforma in uno strumento di autodifesa, grazie a uno spray antiaggressione al peperoncino: è il gadget ideato dal gruppo della Lega Nord nel Consiglio regionale del FVG che ne ha cominciato la distribuzione in questi giorni
TRIESTE.
Ne ferisce più la penna o la spada? D’ora in poi, a patto che sia ”padana”, la penna: satinata, antiscivolo, a sfera, punta extrafine, e dannatamente pericolosa.

La Lega, rilanciando le sue battaglie nel nome della sicurezza, escogita la penna ”griffata” al peperoncino.


E la distribuisce gratuitamente alle donne affinché custodiscano in borsetta un’arma a prova di bruto: «La nostra penna scrive e, al contempo, difende» annuncia Danilo Narduzzi. Il capogruppo regionale delle truppe leghiste. «È utile e intelligente» conferma Federica Seganti. L’assessore regionale alla Sicurezza.


Il funzionamento? Semplice. Basta un clic, e la penna a sfera su cui campeggia il padanissimo Sole nelle Alpi spara il veleno al peperoncino con una ”gittata” che supera i due metri. Quel veleno - un estratto di pepe rosso in percentuale conforme alle normative italiane e comunitarie, come recita il foglio delle istruzioni, con precisione svizzera - è fortemente urticante. Non provoca danni permanenti, ma può immobilizzare il cattivo, e per parecchi minuti: chiusura immediata degli occhi, irritazione delle mucose, respirazione affannosa sono gli effetti ”garantiti”.


Non basta. La penna si può usare più e più volte: garantisce venti getti al peperoncino. E quand’anche fosse esaurita, non c’è problema: «Si può ricaricare sia il serbatoio del principio attivo che quello dell’inchiostro» spiega Narduzzi.


Ma è davvero efficace? «Io non l’ho provata. Ma un nostro militante, militare di professione, non ha resistito e ha testato la penna nella cucina di casa. Non l’ha usata contro nessuno ma il risultato è stato che lui e la moglie, per due o tre ore, non riuscivano a smettere di tossire» giura, ridacchiando, Narduzzi. Subito dopo, però, si rifà serio: «Non è un giocattolo.


Ma, nelle nostre intenzioni, serve innanzitutto a tenere alta l’attenzione sul problema della sicurezza femminile. La Lega, da sempre, è molto sensibile: in provincia di Pordenone abbiamo organizzato corsi di autodifesa che hanno riscosso un grande successo e in Regione abbiamo finanziato iniziative analoghe».


La Seganti sottoscrive e rilancia: «Naturalmente, il nostro auspicio è che lo strumento sia usato soltanto come penna. Ma vogliamo dare un segnale politico, magari originale, rispetto a un tema molto importante. Noi continuiamo ad occuparci di sicurezza».


E pazienza se il ”pacchetto sicurezza” - quello che ha già finanziato a suon di milioni di euro le ronde, le armi dei vigili urbani, telecamere nei comuni, nelle scuole e persino nelle chiese - esce assai assottigliato dalla Finanziaria. La Lega non molla, attinge ai fondi del gruppo consiliare, e commissiona le penne a una ditta specializzata: «Ne abbiamo realizzate poche centinaia. Ma, se l’operazione funziona, ne realizzeremo molte altre. E le distribuiremo a tappeto» promette Narduzzi.


Non solo la penna al peperoncino, però: «Entro febbraio apriremo i nostri gazebo in tutto il Friuli Venezia Giulia e organizzeremo una giornata dedicata alla sicurezza in rosa. E la prossima settimana, in una riunione di gruppo già convocata, decideremo nuove iniziative».


Nell’attesa, sotto lo sguardo vigile dell’Alberto da Giussano, le confezioni padane che contengono la micidiale arma ”a prova” di malitenzionati vanno a ruba. Almeno a Palazzo: ci sarà un motivo?

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