La missione “salva-rospi” adesso vuole il sottopasso

L’associazione ambientalista Rosmann trasporta con i secchi centinaia di esemplari: «Strage infinita delle auto, indispensabile la protezione sul Vallone verso Doberdò»
Di Laura Blasich

DEL LAGO. In missione da Monfalcone fino a Doberdò del Lago... I volontari dell’Associazione ambientalista Rosmann si sono messi in moto attorno alle 19. Anche quest’anno per tentare di salvare il più alto numero di rospi in migrazione verso il lago di Doberdò.

Con il buio e la pioggia che rende umido e quindi adatto il terreno i rospi che hanno svernato nei boschi alle spalle del lago hanno iniziato a mettersi in moto per raggiungere il loro soggiorno estivo e, soprattutto, il luogo in cui riprodursi e in cui una nuova generazione di anfibi può svilupparsi. Nella loro migrazione i rospi devono però superare un ostacolo ad altissimo rischio: la strada regionale del Vallone.

Quasi invisibili agli automobilisti, i rospi, fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema di cui fanno parte, sono destinati a essere schiacciati. A decine. Per questo i sette volontari dell’associazione anche quest’anno si sono armati di secchi, guanti, pile e pettorine catarifrangenti per raccogliere quanti più anfibi possibile e “traghettarli” al di là della strada regionale 55.

In quattro ore di lavoro, i rospi salvati sono stati oltre un centinaio. «Ma altrettanti quelli che abbiamo trovato uccisi sull'asfalto», riferisce Paola Barban, dell'Associazione Rosmann. «Impressionante lo spettacolo all’altezza della curva in località Bonetti», aggiunge. I volontari saranno di nuovo in azione non appena tornerà a piovere, sapendo, però, di poter fornire un contributo parziale, anche se importantissimo, al salvataggio degli anfibi. Per questo l’Associazione ambientalista Rosmann è ritornata in questi giorni a chiedere alla Regione, all’assessorato all’Ambiente di Sara Vito ma anche al Comune di Doberdò del Lago e alla Polizia stradale, di realizzare dei piccoli sottopassi per consentire agli anfibi di raggiungere il lago in sicurezza. Come già accaduto in altre parti d’Italia e d’Europa.

I rospi comuni, più grandi e lenti, sono quelli che incontrano maggiori difficoltà quando sul loro percorso, lungo anche alcuni chilometri dai boschi agli specchi d’acqua, si trovano ad attraversare le strade. L’attenzione dell’Associazione ambientalista Eugenio Rosmann già da molti anni si è appunto concentrata sulla strada del Vallone, che interrompe la continuità tra i boschi dove gli anfibi svernano e il lago di Doberdò, individuando alcuni punti in cui si concentra il passaggio del maggior numero di anfibi.

Oltre all’attività sul campo, l’associazione ha anche predisposto un progetto di sottopasso, poi progettato nei minimi dettagli dalla ormai soppressa Provincia di Gorizia e portato all’attenzione della Direzione dell’Anas regionale. «In questi giorni in cui assistiamo quasi impotenti alla consueta strage, ci appelliamo alla Regione perché faccia proprio il progetto - afferma il presidente dell’associazione Claudio Siniscalchi - e finalmente lo porti a termine, anche in considerazione del fatto che il lago di Doberdò è parte di una Riserva naturale regionale, oltre che area Natura2000 dell’Unione europea, e per gli anfibi sono previste particolari tutele».

Lo schiacciamenti di tanti rospi in alcuni punti può diventare inoltre pericoloso, secondo l’associazione, perché rende viscido l’asfalto bagnato. Alla questione ambientale se ne aggiunge quindi anche una di sicurezza. In attesa di questi interventi risolutivi, gli ambientalisti raccomandano agli automobilisti che si trovino a percorrere la strada del Vallone, o le altre strade che costeggiano corsi e specchi d'acqua, la massima attenzione per evitare di investire e uccidere i rospi e gli altri anfibi. «A chi volesse intervenire in prima persona, raccomandiamo il giubbottino arancione, una buona pila e molta prudenza», aggiunge Siniscalchi.

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