La nostalgia dei viaggi lenti a bordo del treno e la voglia di rimettersi in pista con l’Interrail

Di gran moda negli anni ’90, il pass per spostarsi in Europa era tornato in auge di recente  

il caso

C’era una volta la vacanza in treno con la formula Interrail, il pass che permette di effettuare viaggi in Europa a prezzi modici, spostandosi su rotaia. Una vacanza oggi proibita viste le restrizioni imposte dalle misure anti contagio, che molti però vorrebbero rivivere per godersi ritmi più lenti e riscoprire paesaggi lontani dalle grandi città.

C’è chi ha iniziato per provare un’esperienza diversa e se ne è innamorato come Matteo Firmi e Cecilia Zoratti, due fidanzati di Trieste che da tre anni trascorrono le loro vacanze in questo modo. E sperano di poter ripartire presto, compatibilmente con l’emergenza. «Tra i Paesi che abbiamo visitato l’ Austria, la Germania, l’ Olanda, la Danimarca, la Svezia e la Polonia - racconta Matteo -. Due le motivazioni che mi hanno spinto a scegliere il treno: sono figlio di un ferroviere e apprezzo i costi contenuti. Ci sono diverse formule possibili sul fronte dei prezzi e le giornate di utilizzo. Di solito noi fissiamo la partenza e l’arrivo, mentre il percorso lo decidiamo di giorno in giorno, è più divertente e ti permette di avere massima libertà».

Tra i giri effettuati dai due ragazzi la Svizzera, d’estate, e la Svezia, a Capodanno. «Uno degli aspetti più belli è ciò che vedi - prosegue -: paesaggi e scorci che in aereo, ad esempio, non ammireresti mai. Tra i ricordi più belli la tratta tra Berlino e Varsavia, con chilometri e chilometri di campagna che sembrava non finisse più. Assapori di più tutto, puoi improvvisare il tuo itinerario, puoi decidere di fermarti in un determinato luogo che ti ha colpito o cambiare rotta all’improvviso. E poi basta un po’ di organizzazione, gli hotel li prenotiamo solo un’ora prima di arrivare nella città scelta, perché abbiamo visto, attraverso il web e le app, che gli alberghi propongono offerte per chi conferma all’ultimo momento».

Una scelta, quella del treno, sposata con entusiasmo fin da subito anche da Cecilia. «Tocchi punti splendidi, inaspettati: uno dei ricordi più belli è l’alba vista attraversando il ponte dalla Danimarca alla Svezia, sopra passa la strada, sotto le rotaie, con una vista stupenda. E ancora verso Stoccolma, le distese di alberi con la neve e i tanti laghi. Scenari favolosi».

Anche se non sono mancati episodi “particolari”. «Dalla Germania alla Polonia, dopo aver passato il confine, il capotreno ha iniziato a dare indicazioni ai passeggeri con annunci quasi esclusivamente in polacco, riducendo al minimo le informazioni in tedesco, lingua che conosco. Non eravamo preparati, ci siamo arrangiati per capire le informazioni con un mix di inglese, tedesco, in aggiunta a un po’ di fantasia e fortuna». E i due stanno già pianificano il prossimo viaggio, quando non ci saranno più le misure restrittive dettate dalla situazione di emergenza attuale. «Anche se questa volta - precisa Cecilia - la partenza dovremmo raggiungerla in volo. L’idea è quella di visitare in treno Norvegia, Finlandia e la parte della Svezia che ancora non abbiamo visto. Ci piacerebbe farlo in estate, viste le temperature rigide e le poche ore di luce d’inverno. Aspettiamo di poter programmare tutto anche se, fosse per me, partirei subito. Ormai i viaggi in treno ci sono entrati nel cuore». —

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